Venezia 64, Anteprima di Scanner
Venezia 64, 1° reportage di Scanner dal festival 2007
Venezia 64, 2° reportage di Scanner dal festival 2007
Venezia 64, 3° reportage di Scanner dal festival 2007
Venezia 64, Bilancio di Scanner dal festival 2007
In una edizione che ha visto il
ritorno dei grandi maestri e in un momento di grande euforia per i 75 anni di
una storia festivaliera ineccepibile, il Leone d’oro a Lust,
caution, lascia amaro in bocca per chi sperava,
almeno una sorpresa di tutto effetto. La giuria, presieduta da Zhang Yimou, non ha brillato di
coraggio, assegnando dopo solo due anni ( i segreti di Brokeback
Mountain e del 2005 ), un nuovo Leone a Ang
Lee, con una pellicola spenta nel suo ripiegarsi
in un mélo artificioso, che non infiamma i cuori e le polemiche sono ovviamente
piovute a man bassa. Non meglio è stato assegnare un
Leone speciale a 12 di Nikita Mikhalkov, secondo le
indiscrezioni alcuni componenti del gruppo avrebbe
preferito come vincitore, e per fortuna non è andata così. Leone
d’argento per la migliore regia a Brian De Palma, anch’egli nella rosa dei
palpabili, e sinceramente un premio insensato che sarebbe stato meglio
indirizzarlo verso giovani promettenti, come Anderson
o Dominik, vista la retorica meccanica di Redacted. I due film più belli del concorso, La graine et le mulet
( molto amato dal pubblico e dalla critica ) e I’m not there,
si sono dovuti accontentare dell’ex-aequo per il premio speciale della giuria.
Convincenti la Coppa Volpi
per l’interpretazione maschile a Brad
Pitt, in un ruolo difficile e ben trasposto sul
grande schermo; mentre per quella femminile a Cate
Blanchett, dimostra la camaleontica bravura nel
vestire i panni di Bob Dylan, e ne consacra il
talento. Discutibile premio Osella per la sceneggiatura al film di Ken Loach; doppietta del cinese Jia Zhang-Ke vincitore del Leone
d’oro nel 2006, e quest’anno si aggiudica Orizzonti doc con Wuyong;
bene il Leone del futuro Luigi De Laurentiis per la
migliore opera prima a
La zona di Rodrigo Plà, bel film
inserito nel programma delle Giornate degli autori e giusta conferma alla
giovane Hafsia Herzi, interprete di
Le graine et le mulet, vincitrice del premio Mastroianni
come attrice emergente. La cerimonia di chiusura è stata come sempre ingessata
e condita da troppi ringraziamenti interminabili, e condotta da Massimo Sebastiani e dalla madrina Stefania Sandrelli,
vestita con un sontuoso abito Armani per l’occasione.
Momento topico della serata il Leone speciale consegnato a
Bernardo Bertolucci per il
settantacinquesimo anniversario della Mostra, che ha riscaldato il cuore dei cinefili italiani, dopo le cocenti delusioni ricevute dalle
pellicole di casa nostra presenti in concorso. Il
rammarico maggiore, e che al Festival di Cannes nella vastità di proposte e di opere
convincenti la giuria ha avuto il coraggio di affermare un giovane regista (Cristian Mungiu), con un film
bello e importante; mentre quella veneziana, con ammissione di alcuni giurati,
sembra che il primo premio, sia stato cambiato più volte sulla carta a causa di
indecisioni, con interpretazioni opposte del regolamento a pochi giorni dell’assegnazione,
cercando alla fine la soluzione più facile e scontata. A fine di queste 4 edizioni dirette
da Marco
Muller, sarebbe stato importante una conclusione con la valorizzazione o la
scoperta di un giovane autore ( e nel concorso le scelte non mancavano ),
soprattutto per contrastare il risultato negativo ottenuto dai giovani autori
italiani con le loro opere in gara: a dimostrazione come il nostro cinema vada
ad annate e che sono ancora acerbe le speranze per un ricambio generazionale.
Muller, rimane comunque un direttore consapevole nel
mettere in primo piano i mutamenti del linguaggio cinematografico, tramite le
geografie planetarie o le espressioni stesse delle grandi case di produzione,
senza rinunciare a contaminare lo sguardo contemporaneo, con retrospettive
audaci e accostamenti d’autore impensabili prima. La riconferma dell’attuale
direttore per altri quattro anni, sarebbe importante per cementare le
certezze che la Mostra
di Venezia possa diventare, al completamento del nuovo palazzo del cinema
nel 2011 ( con ben 11 sale ) una manifestazione d’impatto mondiale e
d’avanguardia nella sua ricerca visiva, lasciando da parte le solite
frammentazioni politiche per il bene della cultura italiana. L’auspicio è per
una prossima Mostra, audace e ruggente, pronta a farci sognare di cinema.
I Magnifici 7
Gli impedibili di Scanner
La
graine et le mulet di Abdellatif Kechiche ( concorso )
La
fille coupée en deux di Claude Chabrol (
fuori concorso )
I’m not
there di Todd Haynes ( concorso )
Disengagement di
Amos Gitai ( fuori concorso )
Mad
detective di Johnnie To, Wai kai fai ( concorso )
The
assassination of Jesse James by the coward Robert Ford di Andrew Dominik ( concorso )
Heya Fawda di Youssef Chahine ( concorso )
Premi
LEONE D’ORO per il miglior film a:
SE, JIE (LUST, CAUTION) di Ang LEE (Usa/Cina/Cina, Taiwan)
LEONE D’ARGENTO per la migliore regia a:
Brian DE PALMA per il film: REDACTED (Usa)
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a (ex aequo):
LA GRAINE
ET LE MULET
di Abdellatif KECHICHE (Francia)
I’M NOT THERE di Todd
HAYNES (Usa)
COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione
maschile a:
Brad PITT
nel film THE ASSASSINATION OF JESSE JAMES BY THE COWARD ROBERT FORD di Andrew DOMINIK (Usa)
COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione
femminile a:
Cate BLANCHETT nel film I’M
NOT THERE di Todd
HAYNES (Usa)
PREMIO MARCELLO MASTROIANNI
a un giovane attore o attrice
emergente a:
Hafsia HERZI nel film LA GRAINE ET LE MULET di Abdellatif KECHICHE (Francia)
OSELLA
per la migliore fotografia a:
Rodrigo PRIETO direttore della fotografia del film SE, JIE
(LUST, CAUTION) di Ang LEE
(Usa/Cina/Cina, Taiwan)
OSELLA
per la migliore sceneggiatura a:
Paul
LAVERTY del film IT’S A FREE WORLD… di Ken LOACH
(Gran
Bretagna/Italia/Germania/Spagna)
LEONE SPECIALE per l’insieme dell’opera a:
Nikita MIKHALKOV
Per la giuria è stato un piacere riconoscere la
straordinaria capacità di Nikita Mikhalkov
sempre presente in tutta la sua opera. Il suo nuovo film ancora una volta
conferma la sua maestria nell’esplorare e rivelarci con grande
umanità e emozione la complessità dell’esistenza.
PREMIO ORIZZONTI a:
SÜGISBALL (AUTUMN BALL) di Veiko
ÕUNPUU (Estonia)
Il premio di Orizzonti è sostenuto
da Fondation Groupama Gan pour le Cinéma con un premio in denaro di 20.000 Euro.
PREMIO ORIZZONTI DOC:
WUYONG
(USELESS) di Jia ZHANGKE (Cina)
MENZIONE
SPECIALE:
KAGADANAN
SA BANWAAN NING MGA ENGKANTO (DEATH IN THE LAND OF ENCANTOS) di Lav DIAZ
(Filippine)
LEONE DEL FUTURO - Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” a:
LA ZONA
di Rodrigo PLÁ (Giornate degli autori-Venice Days, Spagna/Messico)
CORTO CORTISSIMO
Leone d’Argento per il miglior cortometraggio a:
DOG ALTOGETHER di Paddy CONSIDINE
(Gran Bretagna)
Menzione Speciale a:
LIUDI IZ KAMNYA (STONE PEOPLE) di Leonid
RYBAKOV (Federazione Russa) per la metafora scherzosa e radicale di una realtà conosciuta
PRIX UIP a:
ALUMBRAMIENTO di Eduardo
CHAPERO-JACKSON (Spagna)
Voto
8