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  26/04/2024 - 22:43

 

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Stigmate
Regia di Rupert Wainwright
Cast: Patricia Arquette, Gabriel Byrne, Jonathan Pryce, Nia Long, Portia de Rossi, Rade Serbedgja, Enrico Colantoni; horror/thriller; Usa; 1999; C

 




                     di Paolo Boschi


Fulcro tematico del film di Rupert Wainwright sono le stigmate, ovvero ferite che si manifestano sanguinando nei punti in cui fu crocifisso Gesù Cristo, ma senza alcuna causa apparente: non a caso, anche a livello filologico, la parola nell'antica Grecia significava segno, anche perché si trattava appunto di marchi impressi col ferro sul bestiame in segno di proprietà o sul corpo degli schiavi fuggitivi a titolo di punizione. Detto questo, è obbligatorio aggiungere che le stigmate, per quanto inspiegabili sotto il versante scientifico, storicamente 'cadevano' su persone caratterizzate da fervida fede: non così in Stigmate in cui, in un crescendo d'intensità, le cinque piaghe di Cristo 'scelgono' invece Frankie, una giovane parrucchiera di Pittsburgh, che guarda caso è anche atea. I vertici del Vaticano inviano ad indagare in loco padre Andrew Kiernan, sacerdote ed uomo di scienza, ma il manifestarsi delle stigmate continua: nel corso delle possessioni mistiche la giovane protagonista perde del tutto il controllo del corpo e della mente, profetizza, scrive (e si esprime) in aramaico, una lingua morta parlata ai tempi di Gesù Cristo. La ragazza annuncia un messaggio oscuro e profondamente cristiano ("Spezza un ramo e mi troverai. Solleva una pietra, io sarò lì"), il problema è la fonte: un Vangelo apocrifo che sconfesserebbe in toto il lato temporale della dottrina cattolica. Ovviamente si farà avanti il cattivo prelato disposto ad aggirare i suoi principi per mettere a tacere l'eretica del caso: a proteggerla provvederà padre Kiernan, che nel frattempo ha sviluppato del tenero per la bella Frankie. La successione delle piaghe ed il mistero che ne avvolge le ripetute manifestazioni ricorda un po' la traccia de L'esorcista, ma Stigmate non è propriamente un horror, semmai un thriller con sfumature vagamente New Age: la sceneggiatura, volendo sviscerare troppo una complessa (e contraddittoria) tematica mistica, finisce per non convincere nello sviluppo, inoltre il finale è davvero troppo spostato sul fantapolitico (in chiave religiosa, s'intende). Gli interpreti però sono in parte - Patricia Arquette trasgressiva ed ingenua al tempo stesso, mentre il bravo Gabriel Byrne convince in veste talare dopo l'excursus diabolico di Giorni contati - e la regia, per quanto dilatata in svolazzi di colombe, cadute di gocce al rallentatore e sinuose candele, ha fascino da vendere e con la forza del dettaglio riesce a creare sequenze suggestive coinvolgendo gradualmente nel mistero.

Stigmate, regia di Rupert Wainwright, con Patricia Arquette, Gabriel Byrne, Jonathan Pryce, Nia Long, Portia de Rossi, Rade Serbedgja, Enrico Colantoni; horror/thriller; Usa; 1999; C.; dur. 1h e 40'

Voto 6- 

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