In Cornovaglia ci sono signore di mezza età che, se rimaste vedove e cariche di debiti contratti dallo scomparso consorte, possono decidere di riciclarsi sfruttando il loro pollice verde, magari iniziando a coltivare marjuana. E' quello che accade ne L'erba di Grace di Nigel Cole, deliziosa e divertente commedia di marca surreale ma allo stesso tempo insostenibilmente anglosassone. Il film racconta la storia della presa di coscienza della matura Grace Trevethan per la quale, almeno fino al momento della morte dello scellerato marito (sconsiderato affarista nonché sfrenato adultero), l'evento più atteso era il the con le compagne del circolo femminile locale, cui confidare magari il suo ultimo ardito incrocio vegetale. Perché la grande passione della protagonista sono proprio le splendide orchidee coltivate nella funzionale serra annessa alla sua immensa e bellissima casa, una casa in pericolo dato che il fu signor Trevethan l'ha ipotecata per coprire l'ennesimo investimento sballato di una lunga serie. Dopo un comprensibile sbandamento iniziale Grace imbocca la strada giusta, seguendo lo spassionato consiglio del suo giovane giardiniere, Matthew: per onorare i suoi debiti le basterà dirottare il suo naturale talento verso piantine più stupefacenti e redditizie, insomma organizzare una coltivazione su scala industriale di marijuana (nel film peraltro compaiono veri esemplari). Ovviamente nella serra di casa, sotto gli occhi di tutti i concittadini che, in ossequio alla storico sprezzo locale per le autorità costituite, per solidarietà ignoreranno l'intraprendenza di Grace e Matthew, godendosene anzi bellamente annessi e connessi, come lo spettacolare impianto di illuminazione della serra (che diventa un'imperdibile attrattiva notturna). Per vendere la sua erba Grace arriverà perfino ad intrufolarsi - con imprevisti sviluppi amorosi - nei quartieri malfamati di Londra, in cerca di clienti occasionali o di spacciatori disposti ad acquistare la sua grossa partita. Nel film di Nigel Cole è in agguato un happy ending all'americana, che va però accolto con tranquillità dato che si sviluppa sul sorprendente colpo di scena col quale la protagonista riesce a salvare baracca e burattini. Un piccolo film dove tutto gira per il verso giusto: L'erba di Grace è tutto sviluppato su un'idea (illecita e paradossale) messa in atto da una signora matura e rispettabile in una cittadina abitata da straordinari ed affiatati caratteristi. Con simili presupposti, tra gli splendidi scenari naturali delle coste inglesi, scaturisce in modo naturale una commedia vivace, surreale, divertente, con un gran ritmo ed una colonna sonora (obbligatoriamente) incentrata sugli anni Settanta. Molte le gag ad effetto, tanti gli equivoci e numerose le sequenze esilaranti: una su tutte quella dello stupefacente the alla marijuana che due vecchiette finiscono involontariamente per propinarsi. Nel cast spicca la brava e versatile Brenda Blethyn, già straordinaria protagonista di Segreti e bugie di Mike Leigh.

L'erba di Grace - Saving Grace, regia di Nigel Cole, con Brenda Blethyn, Craig Ferguson, Martin Clunes, Tcheky Karyo, Leslie Phillips; commedia; Inghilterra; 2000; C.; dur. 1h e 40'

Voto 7+