Con quell’aria, quella voce e quell’espressione un po’ così Pif, dopo aver rischiarato con la sua ironia Sanremo & Sanromolo (a Sanremo 2014) e le pubblicità
Telecom , si è tolto la soddisfazione di vedere il primo film che ha diretto, l’estroso La mafia uccide solo d’estate trionfare alla ventisettesima edizione degli European Film Awards nella categoria European Comedy. La pellicola diretta e interpretata dalla ex iena aveva già vinto quest’anno il David di Donatello come miglior regista esordiente
(Pif è stato premiato anche con il David giovani), i Nastri d’argento
per il miglior regista esordiente e per il miglior soggetto (Michele Astori,
Pif e Marco Martani), il Globo d’oro per la migliore sceneggiatura e, nel orso del 2013, aveva ottenuto l’ambito premio del pubblico al Festival di Torino. Ma questo nuovo
riconoscimento sottolinea che la commedia è ancora un genere che, quando è ben
architettato, convince divertendo. In effetti Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, riesce a coinvolgere lo spettatore con una storia d’Italia (e di Sicilia) puntuale in cui il
politico si mischia al personale, le storie di cuore a quelle di mafia. Il flashback del palermitano Pif, classe 1972, è esilarante anche quando ci racconta l’aria che si respirava in Sicilia ai tempi delle stragi perché tutto è rivisto dagli occhi di un bambino, il piccolo Arturo. Nessuno era riuscito sinora a fare un ritratto migliore della Palermo tra gli anni ’70 e ’90 e anche quando Arturo diventa grande e prende le sembianze di Pif prima era interpretato dal piccolo Alex Bisconti) la visione della realtà non cambia, è sempre piacevolmente stralunata. Il racconto viene umanizzato dall’amore sperticato che il
protagonista prova per Flora, deliziosa e smorfiosa sia quando da bambina viene
interpretata da Ginevra Antona, che quando prende le sinuose movenze di Cristiana Capotondi. Mentre il film si dipana nella Palermo che fu, illumina l’esistenza di eroi come Rocco Chinnici, Nando Dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e la
loro dipartita. Per rendere
palpitante e dare più di una pennellata di reale al racconto sono state inserite alcune immagini di repertorio scelte dagli autori nelle Teche Rai.
Voto
8
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