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  29/03/2024 - 12:20

 

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Momo alla conquista del tempo
Regia di Enzo D'Alò
Animazione; Italia; 2001; C.
Un coloratissimo film d'animazione tratto da un romanzo di Michael Ende

 




                     di Paolo Boschi


Arriva in città una strana e misteriosa bambina che ha la rara dote di saper ascoltare il suo prossimo, è capace di conquistarsi naturalmente la fiducia dell’interlocutore ed è avvolta in un cappotto colorato di taglia eccessiva: la piccola si chiama Momo, in breve diventa amica di Beppo, il vecchio netturbino locale, e dei bambini del posto. Momo alla conquista del tempo procede con l’arrivo di una truppa di uomini nerovestiti e perennemente fumanti corposi sigari: sembrano agenti assicurativi e si chiamanoi signori grigi,  in realtà sono creature diaboliche appartenenti alla banca del tempo, un’organizzazione concepita per minimizzare gli sprechi di tempo e rubare il tempo risparmiato dai propri clienti umani. Sono molto convincenti ed assai trendy: dopo un rapido lavaggio del cervello le persone cambiano mentalità e si votano al motto “Chi ha tempo non perda tempo” senza neanche accorgersene, pensano di aver dato un’impronta alla propria vita mentre in realtà stanno solo svendendo la loro umanità ed i propri affetti. Perché la filosofia di fondo dell’ultimo film d’animazione di Enzo D’Alò – che, dopo Gianni Rodari e Luis Sepúlveda, ha scelto stavolta di ispirarsi all’omonimo romanzo del 1972 di Michael Ende (l’autore de La storia infinita) – è che il tempo perduto nell’amore, nella comunicazione, nel gioco e nel sogno non è tempo perso, ma vita tout court. La piccola protagonista, per il suo potere di indurre chi le sta di fronte a dire la verità, si accorge subito del pericolo che sta correndo la sua città d’adozione senza poter far nulla per contrastare il nefasto influsso dei signori grigi. Per riuscirci dovrà seguire la sua vecchia tartaruga Cassiopea in un metafisico viaggio che la condurrà al giardino del tempo, curato da Mastro Hora, il giusto ed amorevole giardiniere dei fiori temporali delle vite degli uomini: Momo comprende così la natura demonica e disumana dei signori grigi, che fumano sigari contenenti le ore rubate ai propri clienti. L’unico modo per fermarli è rischioso: Mastro Hora dovrà congelare il tempo e pietrificare la realtà per sessanta minuti in cui Momo tenterà di estromettere i signori grigi dalle preziose scorte di sigari, liberando così Beppo, i suoi nuovi amici e tutta la città. Momo alla conquista del tempo, contrappuntato dagli splendidi brani rock di Gianni Nannini, è una favola piena di colori che molto fa pensare sul carattere frenetico, stressante ed asociale dei nostri tempi, proponendosi come un’efficace quanto critica parabola sulle falle insite nella società capitalistica, così organizzata, rampante ma priva di spazi per amare, giocare e... perdere tempo. Un film d’animazione assai salutare per richiamare il pubblico adulto a ritrovare i veri valori ma capace di catturare la fantasia dei bambini per il suo irresistibile sapore fiabesco e per il suo splendido cromatismo.

Momo alla conquista del tempo, regia di Enzo D’Alò; animazione; Italia; 2001; C.; dur. 1h e 15’

Voto 7½ 

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