Spesso
per un thriller serrato ed efficace sono sufficienti una buona idea, un
tema di scottante attualità ed ottimi interpreti: è quello che accade in Liberty Stands Still di Kari
Skogland, apprezzata regista di videoclip e spot pubblicitari. Lo spunto di
partenza consiste nell’estrema facilità di procurarsi armi negli Stati Uniti,
possibilità che molto spesso ha innescato tragiche pagine di cronaca nera negli
istituti scolastici. Protagonista del film
è appunto Liberty Wallace, figlia e moglie di trafficanti d’armi nonché affarista
bella e spregiudicata: la donna si sta recando ad assistere all’ultimo
spettacolo a Los Angeles del suo amante Russell, ma viene bloccata nella piazza
antistante al teatro dalla telefonata di un sconosciuto cecchino che, sotto la
minaccia di un fucile di precisione, la costringe ad ammanettarsi al carrello
di un venditore di hot dogs, preventivamente imbottito di esplosivo
sufficiente a spazzar via l’isolato e collegato alla batteria del suo
cellulare. Liberty ha più o meno un’ora di conversazione prima della
detonazione: non può parlare con nessuno e chiunque le si avvicini viene
abbattuto senza pietà del suo ricattatore. L’uomo che la
tiene sotto tiro si chiama Joe e vuole vendicarsi, soprattutto del marito
di Liberty: sua figlia è stata uccisa da un compagno di scuola armato con una
pistola prodotta dalla fabbrica della sua vittima, la sua richiesta è che
Liberty confessi pubblicamente gli illeciti maneggi, commerciali e politici,
che si nascondono dietro l’onorata facciata dell’ attività di famiglia. Liberty
Stands Still è un thriller
tutto giocato sull’interpretazione dei due protagonisti, destinati a non
incontrarsi mai: la storia è ben costruita e strutturata in modo quasi
completamente dicotomico, davvero molto teatrale nell’interazione tra una
vittima immoralmente corrotta ed un aggressore ferito negli affetti più
profondi. Considerando tutto, la peggior figura è del sistema, congegnato per
fagocitare ogni ostacolo in nome del profitto. Davvero intensa l’interpretazione
dei due protagonisti, una Linda Fiorentino più sensuale che mai ed un Wesley
Snipes determinatissimo nella sua missione vendicativa. Il pressante ritmo del film fa
provare la sensazione di seguire l’azione quasi in tempo reale, con l’impalpabile
crescendo di tensione che si affaccia negli occhi della vittima a fronte della
lucida consapevolezza che muove il persecutore. Da vedere.
Liberty stands still, regia di Kari Slogland, con Wesley Snipes, Linda Fiorentino, Oliver Platt; thriller; Can./Germ.; 2002; C.; dur. 1h e 34'
Voto
7
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