Border Line E' questo il nome della malattia che viene diagnosticata a Susanna (Winona Ryder) dopo il suo ricovero nell'ospedale di Claymoore. Secondo i medici la protagonista è incapace di trovare una personalità, una stabilità. La sua mente assomiglia ad un funambolo alle prese con il numero più difficile del suo repertorio, quello per cui vengono tolte anche le reti di protezione. E così Susanna apre le braccia, si tiene in bilico fra una normalità che non le appartiene e al contempo una pazzia che non fa altrettanto parte di lei. In questo modo, nel circo della fine anni 60, inzio anni 70, fra un mondo in completo mutamento e scheletri che non hanno intenzione di scomparire, Susy continua a restare in bilico su quella corda. Dal pubblico si alzano delle voci: da una parte sono parole dolci e rassicuranti, quelle dell'infermiera (nome) (Woopi Goldberg) mentre dall'altra si levano grida straziate da anni di spettacolo, quelle di Lisa (Angelina Jolie premiata con un Golden Globe come Migliore Attrice Non Protagonista e protagonista del Collezionista di Ossa). Grida che sbilanciano Susanna, che la inchiodano a terra, mostrando una verità che forse era meglio celare. E sul cerchio di sabbia Lisa ammaestra le sue tigri impazzite, Polly, Daisy e le altre. Ognuna ha dentro sufficiente forza per azzannare la domatrice, ma ognuna di loro ne è in qualche modo succube. E al ritmo scandito dal presentatore James Mangold il circo di Claymoore Hospytal va avanti con il suo spettacolo. L'impressione del pubblico è buona, la serata scorre in un attento silenzio, fra chi si chiede perché qualcuno sia su quella corda e altri che cercano già di immaginare il finale. Ma dopo qualche momento di esitazione, qualche momentaneo sbilanciamento la figura della funambola diventa statuaria, si spegne, sembra quasi che manchi di coraggio. L'elettricità del pericolo va via via scomparendo, come se qualcuno stesse tessendo una rete invisibile, ma di percepibile presenza e alla fine tutto svanisce sulla pedana del palo di sostegno. In fondo è tutto uno spettacolo, una finzione; probabilmente una caduta sarebbe stata troppo, ma forse avrebbe aiutato a capire quanto fosse fine quella fune. Ragazze interrotte - Girls Interrupted, regia di James Mangold, con Winona Ryder, Angelina Jolie, Vanessa Redgrave, Whoopi Goldberg, Brittany Murphy, Clea Du Val; drammatico; Usa; 1999; C.; dur. 2h e 7'
Voto
7½
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