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  02/05/2025 - 18:04

 

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Bright Star
Regia di Jane Campion
Cast: Abbie Cornish, Ben Whinshaw, Paul Schneider, Kerry Fox, Thomas Sangster, Samuel Barnett, Roger Ashton-Griffiths, Samuel Roukin; drammatico/sentimentale; Gran Bret./Fran./U.S.A.; 2009; C.

 




                     di Paolo Boschi


L'ultima fatica di Jane Campion ci ripresenta l'apprezzata autrice di Lezioni di piano in ciò che sa far meglio: raccontare con grazia e stile impeccabile frammenti di vita di un tempo passato, tanto biografici quanto romanzeschi – Un angelo alla mia tavola e Ritratto di signora stanno lì a dimostrarlo –. Stavolta al centro dell'interesse della Campion figurano gli ultimi tre anni di vita di John Keats, il più precoce, fulgido e malinconico dei poeti romantici inglesi, gravemente ammalato di tisi e prematuramente scomparso a Roma a soli venticinque anni, nel 1821. Bright Star è appunto il titolo di un sonetto che Keats compose nel periodo della relazione con l'avvenente Fanny Brawne, che insieme alla madre ed ai fratelli era la coinquilina del poeta Charles Brown, che aveva accolto in casa sua l'amico John Keats, afflitto fin dall'adolescenza da una catena di sventure familiari e privo di mezzi finanziari. Con le prime sequenze del film vediamo sbocciare in modo perfettamente naturale un tenero sentimento tra John e Fanny, giovane piena di gioia di vivere ed appassionata di cucito, ma dotata di un'indole selvaggia che spesso emerge nei continui battibecchi con Charles Brown. Alla fine col passare delle settimane nasce un amore senza un futuro all'orizzonte, perché il giovane poeta è troppo povero per mantenere Fanny, tanto più quando viene colpito dalla tubercolosi, esattamente come il fratello Thomas, e viene costretto a trasferirsi in Italia nella speranza che un clima più mite giovi ad un'impossibile guarigione. Proprio nel breve ma significativo periodo dell'amore tra i due sboccia in tutto il suo splendore quella cristallina ispirazione che avrebbe indotto John Keats a produrre i principali capolavori della sua breve vita, tardivamente riconosciuti dalla critica, che solo dopo la morte lo celebrò come uno dei principali talenti del Romanticismo inglese – e non a caso Keats stesso ebbe la percezione del suo fallimento artistico, stando al magnifico epitaffio della sua tomba ("Qui giace colui il cui nome fu scritto sull’acqua") –. Che dire? Bright Star racconta una storia d’amore malinconica ed ineffabile in modo semplicemente impeccabile e talvolta struggente – a conferma di questo basta ricordare che in un periodo di separazione John scrive a Fanny meraviglie sentimentali come questa: “Sogno che siamo due farfalle in estate con soli tre giorni di vita” –. Da segnalare la prova dei due protagonisti, un sofferente Ben Winshaw ed una deliziosa Abbey Cornish, sempre sul punto di esplodere e tremendamente affine (anche per la prodigiosa somiglianza) alla giovane Nicole Kidman che la Campion immortalò anni fa in Ritratto di signora. Da vedere.

Bright Star, regia di Jane Campion, con Abbie Cornish, Ben Whinshaw, Paul Schneider, Kerry Fox, Thomas Sangster, Samuel Barnett, Roger Ashton-Griffiths, Samuel Roukin; drammatico/sentimentale; Gran Bret./Fran./U.S.A.; 2009; C.; dur. 120’

Voto 7½ 

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