Lui, Richard Gere, è indiscutibilmente il brizzolato più affascinante del mondo, e di recente lo ha confermato con garbo ne Il dottor T e le donne di Altman; lei, Winona Ryder, la giovane stella americana più acqua e sapone del momento: l'accoppiata probabilmente riuscirà vincente al botteghino, ma i due attori in Autumn in New York si ritrovano a recitare una storia che sa di già visto e che, per di più, è stata diretta in modo piatto e lineare . Gere interpreta Will Keane, 48enne chef sulla cresta dell'onda, baciato dal successo ed amato dalle donne: galeotto risulta il suo ristorante newyorchese alla moda, dato che proprio lì il protagonista resta rapito dalla fresca bellezza naïve della 22enne Ryder nei panni di Charlotte Fielding, figlia di una delle molte signorine alle quali il nostro ristoratore preferito ha spezzato il cuore nella sua lunga carriera. Dopo un breve (e prevedibile) periodo di seduzione tra i due scocca la fatale scintilla: in quel preciso istante Charlotte chiede ingenuamente al suo maturo innamorato cosa ne faranno di quel momento, e lui puntuale la mattina dopo le spiega che può darle giusto la passione di una notte, niente più di questo, finché dura. Nessun problema, ribatte lei, dato che una malattia incurabile la ucciderà in meno di un anno, e dunque lui non farà in tempo a stancarsi della loro relazione. In realtà il protagonista avrà pure una ricaduta nel suo stile di vita da playboy impenitente, ma presupposti simili preludono, con fin troppa evidenza, ad un finale drammatico e sentimentale secondo copione, che insegnerà quanto meno al nostro eroe a scoprire la sua vocazione paterna con la figlia vera, dimenticata nel corso degli anni per inseguire il successo professionale (e una lunga schiera di amanti): conseguenza peraltro naturale, considerando le tre decadi di differenza intercorrenti tra i due personaggi principali di Autumn in New York. Tra serate mondane, malinconie e struggimenti, passeggiate in Central Park, limousines in serie, nonne ciniche ed alcolizzate, originali cappellini creati dalla verve di Charlotte e disquisizioni gastronomiche all'acqua di rose del buon Will, si arriva pressoché estenuati ai titoli di coda. Un film patinato, esagerato e melenso al punto da risultare quasi sconcertante: meno male che ad accompagnarci in questa riproposta fuori stagione di Love story c'è l'ambientazione nell'irresistibile sfondo autunnale della Grande Mela, così naturalmente cinematografica.
AUTUMN IN NEW YORK, regia di Joan Chen, con Richard Gere, Winona Ryder, Anthony La Paglia, Elaine Stritch, Vera Farmiga, Sherry Stringfield; drammatico/sentimentale; Usa; 2000, C.; dur. 1h e 46'
Voto
5½