Decisamente è il momento di Irvine Welsh, il cantore
degli sconvolti di Scozia, al quale la riduzione cinematografica di Trainspotting
ha portato fama e recupero di opere precedentemente trascurate. Arriva nelle
librerie Il lercio, la sua ultimissima
fatica, ed i cinema ospitano questo The
Acid House. Un progetto pensato in più tempi, e concepito in origine per la
televisione.Welsh
si impegna al massimo nell'opera di sceneggiatura, ma lascia la sedia del regista ad un
esordiente assoluto, Paul McGuigan. C'è un po' di tutto, nell'articolarsi dei tre
episodi, tutti ambientati nei sobborghi di Edimburgo, i più tristi che si possano
immaginare. Dove avviene che un perdigiorno si trasformi in mosca, dopo aver perso tutto
quanto in un solo giorno. O che un marito tutto sopporti da un moglie fedifraga. O che
avvenga un curioso scambio tra un nascituro e un amante degli acidi, mercé un fulmine
provvidenziale. Il campionario
delle alterazioni mentali è pressoché completo, includendo l'uso delle droghe più
varie, l'abuso di vizi più o meno inconfessabili, l'alienazione che grava su qualsiasi
tipo di rapporto. Affonda nel grottesco la rappresentazione, immersa in un turbine di
colori, completamente spiazzante
per lo spettatore che non sa più se si milita nel campo della realtà, o delle visioni
più pure. Con punte di crudeltà divertita, come la morte dell'uomo-mosca, beffardamente
abbandonato sulla moquette. Il sostegno di una colonna sonora notevole (ma inferiore per
varietà a quella di Trainspotting)
fornisce un buon ritmo alla sequenza di effetti che costituisce la narrazione. Certo,
l'insieme è tutt'altro che omogeneo. Troppo insistere sul labile confine tra
allucinazione e verità genera confusione, e The Acid House rischia
in più punti di somigliare più a un videoclip che ad un film. Il paragone con Trainspotting
lascia un certo rimpianto per l'assenza di un Danny Boyle che offra la necessaria
coerenza ad una materia piuttosto confusa. Le buone intuizioni finiscono per smarrirsi,
così come l'eccellente prova d'attore di Ewen
Bremner, il tossico regresso allo stato infantile dell'ultima parte. Da Welsh attendiamo adesso un debutto
registico.
Voto
6
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