Presentazione Edizione n. 61 della Mostra del cinema
Primo Reportage di Scanner da Venezia
Secondo Reportage di Scanner da Venezia
Terzo Reportage di Scanner da Venezia
Il bilancio di Scanner da Venezia
Siamo ormai al traguardo, e
anche questa edizione 2004 della >Mostra del Cinema di Venezia avrà il suo vincitore. La rosa dei candidati si è stretta
intorno a Mar
Adentro di Alejandro Amenábar, Vera Drake di Mike
Leigh, 3
Iron di Kim Ki duk e le Chiavi di
casa di Gianni Amelio. Adesso andiamo a vedere nello specifico i film più
interessanti di questi ultimi giorni.
In concorso è passato Promised Land
di Amos Gitai, che segue da vicino il viaggio doloroso di alcune donne
russe, attraverso le terre martoriate di Israele, per diventare delle
prostitute. Lo sguardo di Gitai si sofferma sul dolore di queste donne, ormai
prive di dignità per arrivare ad un finale onirico che lascia una speranza di
vita. Un opera convincente. L'altra sorpresa è Birth di Jonathan
Glazer, che racconta di una donna dell'alta borghesia che si innamora di un
ragazzino che dice di essere suo marito, morto anni addietro. Una
grottesca ricognizione negli anfratti oscuri dell'animo umano, che trasmette il
senso doloroso dell'amore che rompe l'algida apparenza sociale. Nicole Kidman si candida sicuramente per la Coppa Volpi per
l'interpretazione. Imbarazzante il film iraniano in concorso Sag-haye
velgard della Marziyeh Meshkini, che vede al centro delle vicende la vita
di due bambini nella Kabul odierna, desiderosi di riabbracciare la madre
rinchiusa in carcere. Lo stile indulgente e ad alto contenuto zuccheroso rende
la pellicola melensa e emotivamente ricattatoria. Delusione invece per il
favorito italiano alla vigilia, Le chiavi di casa di Gianni Amelio, che ci
descrive il rapporto difficile tra un padre e un figlio disabile, che anche se
è di altro rigore morale, il film non riesce ad uscire da un certo formalismo
didattico, privo di quello scarto emotivo necessario ad elevare lo spessore
narrativo. Un opera mancata, che però lancerà la carriera di Amelio, assenta
dal cinema da ben sei anni. Invece Land of Plenty di Wim Wenders,
è l'ennesima ridondante visione di una America priva di valori, chiusa in
metafore e caratteri fastidiosamente onnicomprensivi. Altra sorpresa è invece
la pellicola della Claire Denis,
che con L'intrus costruisce un nuovo tassello intorno alla perdita
d'identità dell'uomo, intruso di se stesso e smarrito tra i ricordi del
passato. film magmatico e profondamente inventivo che conferma la Denis come una delle registe
più interessanti al mondo. Haryu Insaeng del veterano Im Kwon-taek, racconta la
scalata al potere di un gangster nella Corea del Sud dagli anni sessanta fino a
quelli settanta, tra crisi governative e moti rivoluzionari, con un montaggio frenetico
che si plasma sulla violenza frenetica di un periodo pieno di sommovimenti
sociali. Pellicola incompiuta ma ugualmente interessante. Ultimo film del
concorso è Kohi
Jikou di Hou Hsiao-Hsien, dedicato a Ozu, che racconta nella Tokyo dei
nostri giorni l'affetto che lega una giovane donna incinta e un libraio con la
passione per i treni. Storia di solitudini che si intrecciano in un presente
vuoto, che lega per un istante due persone, come una flebile emozione di uno
sguardo perduto. Bellissimo film firmato dal maestro taiwanese. Passando alle
altre sezioni si è visto il nuovo giallo di Claude Chabrol con La
demoiselle d'honneur, che disegna una provincia francese piena di insidie e
dove la follia può toccare l'amore. Un film nella migliore tradizione del
regista francese. Nella sezione Giornata degli autori segnaliamo due opere
belle e importanti, come Strings di Anders Ronnow Klarlund, che è una
animazione con marionette in un mondo fondato su tragedie e scontri epici, che
trasmette il piacere di una visione unica; mentre Dead
Man's Shoes di Shane Meadows è un noir violento e teso su la vendetta di un
uomo nei confronti di alcuni delinquenti che hanno molestato suo fratello
ritardato. Spietato e senza speranza nella più vera accettazione del genere. A
questo punto, tra feste e gli incontri con gli autori in conferenza stampa, non
ci resta che gustare gli ultimi piaceri di una Mostra tutto sommato eclettica e
dallo spirito entusiastico. A presto per i premi...
Voto
9