A Pesaro
il Centro Arti Visive "Pescheria" ospita nei suoi spazi le opere di due artisti
Italiani di fama internazionale che già altre
volte hanno esposto insieme: Domenico
Bianchi e Mimmo Paladino. La mostra, curata da Ludovico Pratesi si
và ad inserire nell’ambito del programma che prevede la
presentazione di progetti studiati da artisti italiani e realizzati
appositamente per il suggestivo spazio. I lavori dei due artisti troveranno
spazio nell’Ex-Chiesa del Suffragio e nella loggia che ospitava Pescheria di Pesaro.
Dopo la personale di Enzo Cucchi
realizzata nel 2001, l’interessamento del museo nei confronti di artisti
italiani giunti negli anni Ottanta ad una fama nazionale e internazionale si fa
sempre più acceso.
Domenico
Bianchi ha fatto il suo ingresso nel mondo dell’arte nel 1977 al Fine Arts Building di
New York. Al suo esordio sono seguite numerose personali per lo più a Roma, Milano, Parigi ed Amsterdam. L’incontro con alcuni dei maggiori esponenti dell’Arte Povera (Marisa e Mario
Merz, Jannis
Kounellis) aprirà all’artista nuovi orizzonti di riflessione che lo
porteranno ad approfondire lo studio sullo spazio e sull’importanza e la forza
di materiali grezzi. La luce diventa per l’artista elemento l’elemento di base
del suo linguaggio: ricercata, provocata, inaspettatamente trovata, sposando la
trasparenza della cera con sottili foglie di oro, platino, palladio, rame. La
ricerca dell’armonia degli elementi avviene nell’opera di Bianchi attraverso
l’identificazione di una dimensione spaziale che affiora naturalmente
dall’accostamento di linee, che tracciano figure geometriche da cui idealmente
evincere il volume e la prospettiva. Nel 1984 e nel 1986 Bianchi é invitato
alla Biennale di Venezia. Per
l’esposizione di Pesaro ha realizzato invece otto nuove opere di grandi
dimensioni in cui fa sapiente uso dei suoi materiali prediletti: la cera e il
legno per lo sfondo, il palladio, l’oro e l’argento. Forme raffinate, pianeti
sospesi nello spazio e segni minimali che l’artista definisce "mappe
dell’anima", costituiscono i tratti principali di queste opere, che saranno
allestite sulle alte pareti del museo come un’antica quadreria dove il percorso
delle linee corrisponderà all’alternarsi dei colori e dei supporti.
All’interno del loggiato della Pescheria sarà allestita
l’opera di Mimmo
Paladino, un lungo carro immaginario dove l’artista ha disposto numerose
sculture, disegni e forme che costituiscono il suo universo di segni e
metafore. L’opera, esposta in collaborazione con il Teatro San Carlo di Napoli, si
ispira all’opera lirica "Tancredi" di Gioachino
Rossini, protagonista della storia e dell’identità culturale di Pesaro. Mimmo
Paladino, originario di Paduli
(Benevento), esordisce nel 1977 con una grande murale a pastello nella Galleria
di Lucio Amelio a Napoli: l’opera costituisce il primo segnale della nuova
figurazione pittorica che in quegli anni si impone come nuova tendenza
dell’arte contemporanea nel mondo. Ad "Aperto ‘80" nell’ambito della Biennale di Venezia viene presentata la
Transavanguardia:
accanto a Clemente, Chia, Cucchi, De Maria, c’è il lavoro di Paladino.
Figure allegoriche abitano un mondo in cui convivono vivi e morti, teschi e
scheletri, le caratteristiche maschere senza espressione, gli animali. Le stesse forme vanno
progressivamente affrancandosi dall’iniziale supporto per vivere poi
autonomamente nella terza dimensione. Dal 1985 il dialogo tra pittura e
scultura si fa più serrato e le installazioni di grandi dimensioni si basano
sempre più sulle combinazioni di elementi scultorei figurativi con scansioni
pittoriche monocromatiche.
DOMENICO BIANCHI - MIMMO PALADINO
Dal 21 luglio al 1 settembre 2002
Centro Artivisive "Peschiera", Corso XI settembre 184 -
Pesaro. Orario di
apertura: da mar a dom ore 19,00-22,00
Ingresso gratuito. Info: 0721/387651
Ufficio Stampa: Rosi Fontana, via Garibaldi 63 - 56124
Pisa
tel 050 9711343 - fax 050 9711317 - e-mail
r.fontana@tin.it
Inaugurazione: Sabato 20 luglio 2002 - Ore 18,30
Voto
7,5