Sono passati 42 anni da
quando la GAM, la Galleria Civica
d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino ospitò la prima grande
mostra antologica dedicata ad Osvaldo
Licini (Monte Vidon Corrado in provincia di Ascoli Piceno 1894 –
1954) ed ora, lo stesso museo, dedica all’artista marchigiano un’ampia
e completa retrospettiva. Il comitato scientifico, composto da Zeno Birolli,
critico, curatore e storico dell’arte, profondo conoscitore della
personalità di Licini, Luciano Caramel,
professore ordinario dell’Università La Cattolica di Milano,
Fabrizio d’Amico, già professore associato presso la Facoltà di
Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa, Danilo Eccher
e Riccardo Passoni, rispettivamente Direttore e Vice
Direttore della GAM ha selezionato un centinaio di opere per documentare
l’intero arco produttivo dell’artista dagli esordi negli anni
’10 al 1958 anno della sua morte, ma anche anno in cui riceve il Gran
Premio Internazionale della Pittura alla XXIX Biennale di Venezia.
Le opere in mostra provengono
dal nucleo di proprietà degli eredi Silvia e Lorenzo Licini, dalla
Galleria d’Arte Contemporanea O. Licini di Ascoli Piceno, dalla
collezione Lorenzelli, da collezioni private e d
altre istituzioni pubbliche tra cui la
GAM stessa. L’esposizione pone l’accento sul
Licini maturo, quello del secondo dopoguerra, ovvero quello che ha maggiormente
caratterizzato ed individualizzato la figura del Licini pittore.
L’artista si muove inizialmente nel fervido humus parigino del primo
dopoguerra dominato dalle figure di Picasso, Matisse, Modigliani, Klee e Kandinskij,
stringendo un’amicizia quasi cameratesca con Giorgio Morandi. Licini non
trascura l’aspetto letterario venendo direttamente a contatto con Jean
Cocteau e Apollinaire, amando i grandi poeti dell’Ottocento quali Baudelaire,
Mallarmè e Rimbaud, la poesia italiana di Leopardi, Palazzeschi,
Ungaretti e Marinetti. Alla breve svolta futurista del 1914 seguono vari intermezzi
pittorici sino a giungere al periodo dell’Astrattismo
degli anni ’30 con echi costruttivisti (“Uccello 2” del 1936) per
approdare al momento clou del secondo dopoguerra che inizia con la serie dello
“Olandese volante”, un mix tra il personaggio de “Il viaggiatore
volante” del libro del musicista Bruno Barilli e del “Vascello
fantasma” di Wagner. Seguono gli Angeli e le Amalassunte, figure che si
muovono su sfondi tendenzialmente monocromatici blu, gialli, rossi evocativi di
spazi siderali e atemporali.
La mostra si conclude con
l’esposizione di alcuni testi appartenuti all’artista a
testimonianza della eterogeneità
degli interessi culturali di Licini e del suo essere non soltanto
pittore, ma anche critico, scrittore e poeta.
Info “Osvaldo Licini: I capolavori”.GAM,
via Magenta n. 31 – Torino – tel. 0039 011 4429518. www.gamtorino.it Catalogo Electa Mondadori.
Orario: martedì –domenica 10
– 18. Chiuso il lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima.
Ingressi: € 7,50 intero; € 6,00
ridotto; gratuito per i ragazzi sino ai 18 anni.
Dal 24 ottobre 2010 al 30 gennaio 2011
Voto
8