Sino al 2 giugno 2008 è possibile
visitare alla Galleria
Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino un’ampia ed approfondita
retrospettiva, realizzata dal Musée Fabre di Montpellier,
dedicata a
Francois Xavier Fabre (1766 – 1837), pittore particolarmente apprezzato ed ammirato
dai suoi contemporanei e recentemente rivalutato nell’ambito degli studi sul
Neoclassicismo.
Attraverso una selezione di 94,
tra i suoi più importanti dipinti, e oltre 50 disegni è
possibile ripercorrere le tappe salienti della carriere di questo artista,
definibile come neoclassico nel genere del ritratto e della pittura di storia,
e come un “quasi indeciso romantico” nel genere del paesaggio.
Fabre nasce a Montpellier nel 1766 da una famiglia
modesta e tradizionalista che gli consente di svolgere i primi studi artistici
alle “Scuole di disegno” pubbliche e gratuite, finanziate dalla “Societè des Beaux
Arts”, fondata nel 1779. Il pittore Jean Coustou è il primo maestro
di Fabre a cui seguirà, nel 1783,
Jacques Louis David, celebre
pittore di storia dallo stile anticheggiante, severo
e realistico che lascerà un’impronta inconfondibile ed indelebile in tutta la
produzione artistica successiva dell’appena diciassettenne Fabre.
Nel 1787 il giovane pittore di
Montpellier vince l’ambito Prix de Rome per la pittura con “Nabucodonosor
che fa uccidere i figli di Sedechia” e, nello stesso
anno, lascia Parigi alla volta dell’Italia con l’intento di trovarsi un
posto nell’ordinamento artistico e sociale dell’Ancien Regimé.
Da questo momento in poi i legami tra Fabre
e il nostro Paese saranno sempre più stretti ed,
in particolar modo,
con Firenze, città dove l’artista viene accolto dalla contessa Luisa Von Stolberg,
contessa d’Albany, e il poeta e letterato Vittorio Alfieri con i quali
stringe una profonda amicizia, testimoniata dai diversi ritratti che Fabre realizza dei due storici personaggi. Ed è proprio
in Toscana che il pittore francese inizia la sua lunga ed intensa carriera di
ritrattista dell’elite cosmopolita dell’epoca, venendo
apprezzato anche per le sue doti di pittore di storia e di paesaggio.
Tra il 1793 e le prime decadi <>del XIX secolo Fabre inizia a
creare una preziosa collezione d’arte che nel 1817 viene sistemata in un
piccolo palazzo del quartiere fiorentino di Santo Spirito, acquistato
appositamente per tale scopo.
Nel 1822 l’artista parte per
Parigi per riuscire a portare a compimento il progetto di donare la sua intera
collezione a Montpellier. Due anni dopo, in seguito alla scomparsa dei fedeli
amici, Vittorio Alfieri, morto nel 1803, e la contessa d’Albany,
deceduta nel 1824, Fabre, ormai gravemente minato nella salute dalla
gotta, si trasferisce definitivamente nella sua città natale ( vi morirà nel
1837) dove si dedica ad ordinare e ad arricchire la propria collezione d’arte
con la finalità di creare un museo avente il proprio nome.
Fabre dedicherà gli ultimi anni della sua vita alla
Scuola di Belle Arti, alla biblioteca e al museo, di cui fu il primo direttore,
ricevendo per tale impegno i titoli di cavaliere della Legione d’Onore e di
barone.
Voto
8