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  25/04/2024 - 19:13

 

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Piero della Francesca e Andrea Mantegna
I maestri della pittura camerte
Il Quattrocento a Camerino. Luce e Prospettiva nel cuore della Marca
A Camerino, Convento di San Domenico, sino al 17 novembre 2002

 




                     di Loredana Carena


A Camerino ritornano "i relitti del grande naufragio". E' con questa eloquente immagine che il grande storico e critico d'arte Federico Zeri aveva definito i capolavori della città marchigiana trafugati durante le depredazioni napoleoniche.

Finalmente queste grandi opere hanno fatto ritorno in patria ed ora sono tra le punte di diamante della straordinaria mostra curata da Andrea de Marchi e Maria Giannatiempo Lopez dal titolo "Il Quattrocento a Camerino. Luce e Prospettiva nel cuore della Marca". L'esposizione ripercorre il secolo d'oro della produzione artistica della città marchigiana attraverso oltre un centinaio di pezzi tra cui settanta dipinti, sculture lignee, terrecotte policrome, legni intarsiati, ori e codici miniati realizzati dai principali artisti del Tre e Quattrocento, quali Carlo di Camerino e Giovanni Angelo di Antonio, o maestri di passaggio, come Luca Signorelli a Carlo Crivelli. La rassegna delinea, inoltre, uno dei più recenti approcci critici in base ai quali sono stati appurati il valore e la portata che Piero della Francesca e Andrea Mantegna ebbero sullo sviluppo del Rinascimento artistico di Camerino.

La mostra ripercorre l'intera vicenda della scuola pittorica sorta nel corso del XV secolo a Camerino all'epoca centro di un'attività economica ed intellettuale molto intense, punto di scambi e d'incontri, snodo fondamentale per tutti i traffici commerciali che da Venezia e dall'Adriatico giungevano sino alla Toscana, all'Urbe e al regno di Napoli. Il periodo aureo della pittura camerte comincia con l'elegante stile tardo - gotico di artisti quali Carlo da Camerino e Arcangelo di Cola per arrivare alle prime tracce della lezione rinascimentale individuabili in diversi artisti tra cui l'affascinante Maestro del trittico di Camerino. L'esposizione prosegue con la folgorante pittura di Giovanni Angelo di Antonio, artista che a Firenze faceva parte dell'entourage mediceo, e con il suo alter ego e collaboratore, Girolamo di Giovanni, la cui attività è documentata nella Padova quattrocentesca di Dontallo e del giovane Mantegna.

La fine del XV secolo segna l'epigono della scuola di Camerino le cui ultime importanti battute artistiche sono illustrate in mostra da una serie di opere realizzate appositamente per la città marchigiana da maestri di passaggio, quali Niccolò Alunno, autore dell'Ascensione, o Carlo Crivelli, artefice della celebre Madonna della Candeletta rimasta sull'altare maggiore del duomo di Camerino dal 1491 sino alla sottrazione napoleonica.

La mostra "Il Quattrocento a Camerino. Luce e Prospettiva nel cuore della Marca" rappresenta la tappa conclusiva del progetto, promosso dalla Regione, su "Le Marche dal Gotico al primo Rinascimento" finalizzato alla scoperta della notevole ricchezza artistica del territorio ed, in particolare, alla conoscenza di quella che Zeri considerava "la più notevole scuola pittorica delle Marche".

Info: "Il Quattrocento a Camerino. Luce e Prospettiva nel cuore della Marca" Convento di San Domenico - Camerino - Orario: tutti i giorni 10,00- 13, 00 ; 15,00 -19,00. Per informazioni: Pinacoteca e Musei Civici 0737/ 402309 - 402310; Consorzio La Marca 0733/ 232218. Sino al 17 novembre 2002.

Voto 8 

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