Il Carnevale: la festa del ventre
Il Carnevale: calendario gastronomico
Il grigiore della stagione invernale pare non avere mai fine, ma la malinconia dei giorni che si susseguono tutti eguali è squarciata dal Carnevale, una festa finalizzata al divertimento ed alla spensieratezza. E' uno scoppio di frenesia provocatoria e irriverente, in passato veramente incontenibile e straripante.
La lettura dell'identità del Carnevale è complessa ed ambigua. Sembra che nell'antica Roma i festeggiamenti del capodanno celebrato il primo di marzo, abbiano una qualche analogia con quelli di Carnevale, entrambi riflettevano un moto liberatorio dell'animo, proprio di chi, giunto sul punto di affrancarsi dalle paure che hanno accompagnato la cattiva stagione, si sbarazza d'ogni angoscia e lo fa dando sfogo alla più sfrenata allegria.
Il Carnevale comincia, seguendo il calendario cristiano il 17 gennaio oppure il 2 febbraio ed ha il suo apice nell'ultima settimana che và dal 3 al 9 marzo, allorché inizia Quaresima.
Tra le molteplici interpretazioni che si avanzano sull'etimologia della parola "carnevale", prende una qualche sia pur discutibile consistenza quella che fa derivare la denominazione da "carnem levare", letteralmente "levare la carne", regola che di fatto veniva imposta dalle autorità ecclesiastiche Medioevali, proibendo di mangiare la carne in Quaresima, periodo appunto, anticipato dal Carnevale.
Dice Goethe: il Carnevale "non è una festa che si offre al popolo, ma una festa che il popolo offre a se stesso".
Durante questa, il mondo si rovescia e si sbeffeggiano le autorità, il servo diventa padrone e il padrone servo, il dominato diventa dominatore, il bello diventa brutto e viceversa.
Il Carnevale delle sarabande chiassose e delle rappresentazioni corali Medioevali diventa poi più scenograficamente e riccamente rappresentato nel Rinascimento, per giungere quasi simbolicamente inalterato fino a dopo la metà del '900. Dagli anni '60 il Carnevale è quasi una festa auto imposta, un evento mondano, dove è d'obbligo divertirsi (con l'eccezione dei bambini che subiscono il fascino del gioco e del mascheramento).
Ma siamo certi, che nulla ci emozioni più tanto, dopo secoli di splendore? Senz'altro c'è un aspetto del Carnevale che riteniamo golosamente ancor vivo: la sua tradizione gastronomica, definita da illuminati scrittori "la festa del ventre", che vi proponiamo in questo speciale realizzato in collaborazione con www.taccuinistorici.it .
Voto
7