Presentazione Biennale Cinema 2013
Perle dalla 70° Mostra – prima parte
Perle dalla 70° Mostra – seconda parte
Sacro GRA
Il leone d’oro più indipendente
Se Locarno si propone come un festival dinamico, autoriale ma con una componente organizzativa efficiente, Venezia per questa settantesima edizione cerca un ispirazione ritrovata e Alberto Barbera cerca di coniugare il cinema d’autore classico, con giovani emergenti (come anche la madrina di questa edizione Eva Riccobono) e il ritrovato consenso verso la forma del documentario. Se le difficoltà economiche colpiscono anche il festival, che deve attuare nel tempo delle risistemazioni strutturali, per cercare di essere maggiormente accogliente e attrattivo, dall’altro il direttore cerca di dare spessore al film market e punta alla forza di un concorso composto da 20 opere accattivanti. Da una parte c’è il grande ritorno di Hayao Miyazaki con l’atteso Kaze Tachinu, ma c’è
grande trepidazione per The zero theorem di Gilliam, Under the skin di
Jonathan Glazer e Joe di David Gordon Green. Due sono i documentari in competizione: The unknown
known: the life and times of Donald Rumsfeld e Sacro GRA: il primo è diretto da Erroll
Morris e racconta l’ex segretario alla Difesa statunitense e il secondo da Gianfranco Rosi, che ha vissuto per
lungo tempo ai margini del raccordo Anulare di Roma per poterlo descrivere. Oltre a Rosi, l’Italia risponde con L’intrepido di Amelio e l’esordio dietro la macchina da presa della regista teatrale Emma Dante con Via Castellana Bandiera. Possibili sorprese il nuovo Tsai Ming-Liang con Stray dogs, un film testamentario che è la summa poetica del
regista taiwanese, poi sarà molto forte Die frau des polizisten del tedesco Gronig; occhio anche agli sguardi obliqui di Kelly Reichardt con Night moves e Child of god dell’eclettico James Franco. Possibili sorprese Miss Violence del greco Alexandros Avranas e Tom à la ferme di Xavier
Dolan, che già alcuni addetti ai lavori danno per favorito per la competizione ufficiale. Orizzonti diventa una sezione meno
sperimentale, per mischiare opere estreme a opere di esordienti. Da una parte c’è la nipote di Francis, Gia Coppola che adatta Palo Alto di Franco, Dall’altro l’horror di Ti West, la pazza follia visiva di Sion Sono e Eastern boys di Robin Campillo. Fuori Concorso una selva di titoli, dal film di apertura Gravity al Capitan Harlock di Aramaki a Moebius di Kim Ki-Duk. Grande
vitalità anche nelle sezioni della Settimana della critica e nelle Giornate degli autori, che presentano titoli stimolanti e coraggiosi. Da tenere d’occhio anche Venezia Classici, dove ci sono opere di grandi maestri e film imperdibili da non lasciarsi sfuggire. Un festival che
cerca una nuova fisionomia, alla ricerca di nuovi
autori da plasmare e lanciare per soddisfare i palati dei cinefili più esigenti.
Voto
7 ½