I racconti dell’orso
Regia di Samuele Sestieri e Olmo Amato
Cast: Samuele Sestieri, Olmo Amato, Freya Roberts, Bengt Roberts.
Durata 67 min. Italia, Finlandia, Norvegia, 2015
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L’opera prima di Sestieri e Amato
rimane impressa nella memoria per la sua impronta sognate e imperfetta, grazie
ad una idea di fare cinema in maniera diversa ai consueti canoni narrativi
della produzione italiana.
Un monaco meccanico proveniente da un altro pianeta, insegue
uno strambo omino rosso. Dopo aver
attraversato boschi, città deserte e lande desolanti, i due si
riconciliano grazie al ritrovamento di un vecchio peluche d’orso. Questo
muterà il loro rapporto, uniti nel ridare vita a questo giocattolo
inanimato. Il tutto parte da un
sogno bambinesco e il viaggio dei
due stralunati personaggi, non è che un percorso attraverso il senso
fuggevole e al contempo incantevole del tempo, che trascorre tra la nature e le
semplici esigenze affettive del Duo, deciso di dare un senso alle loro azioni.
Se il film gioca la sua carta migliore nel trovare libertà negli
spazi bellissimi
dell’ambiente circostante, dando forza ad un plot risicato, da
cortometraggio, il risultato intenerisce e arriva al suo scopo finale: dove
l’amicizia è un affetto che non si trascura nella placida
forma rappresentata dai due strani
esseri, dando uno scopo all’esistenza immateriale. Il coraggio di
Sestieri e Amato è stato quello di dare vita ad un opera totalmente
indipendente, libera da costrizioni produttive, puntando su pochi elementi a
disposizione, dimostrando che una semplice idea coadiuvata da una
volontà realizzava di ferro, può portare al successo, vedi le
selezioni al Festival
di Torino e Rotterdam. Questo coraggio
può essere una forma di incoraggiamento per molti altri registi
disillusi dal sistema, ovviamente per Sestieri e Amato, la prossima opera
sarà il loro effettivo banco di prova. Comunque non fatevelo scappare.
Voto
7
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