Prende avvio nella Firenze di fine anni Trenta Una notte per decidere. Nella numerosa comunità anglosassone locale troviamo Mary Panton, vedova bella ed affascinante: fresca di lutto, la giovane donna è rimasta senza una sterlina ed a Firenze è ospite nella splendida villa di alcuni amici. Tutto potrebbe cambiare quando le arriva l'inaspettata offerta di matrimonio da parte del classico ottimo partito, ovvero Sir Edgar Swift, amico di vecchia data della famiglia di Mary, che la ama da sempre e si è deciso al fatidico passo in seguito alla prestigiosa nomina a governatore del Bengala. Mary prende tempo: Sir Edgar per lei è quasi uno zio, gli è affezionata pur non amandolo ma, nonostante la considerevole differenza d'età, la sua posizione può offrirle una vita tranquilla. Dopo la partenza di Sir Edgar, nella vita di Mary succede di tutto: ad una delle frequenti cene tra connazionali conosce l'affascinante Rowley Flint, playboy giramondo e per giunta sposato, che tenta di distoglierla da un matrimonio senza amore e poi passa a proporsi come amante. La rispettabile protagonista regge all'urto solo per portarsi a letto, subito dopo, un giovane rifugiato austriaco, un ex studente d'arte costretto all'esilio dai nazisti. Mary ingenuamente gli regala una notte d'amore che illumina la disgraziatissima esistenza ma, troncando la relazione, causa il suicidio del giovane idealista. Il cadavere di un rifugiato sul bel tappeto della splendida villa (e in pieno regime fascista) rischierebbe di annientare la rispettabilità di Mary Panton: a risolvere i postumi dello scabroso fatto di sangue provvederà con inaspettata efficacia Rowley Flint, il tutto nell'imminente ritorno di Sir Edgar e mentre Mary acquisisce coscienza di se stessa e della propria irrispettabilità. Una notte per decidere è l'impeccabile traslazione sul grande schermo del romanzo breve In villa (1941) di William Somerset Maugham: ne sono autori i coniugi Haas, Phil alla regia e Belinda in cabina di sceneggiatura. Rispetto alla fonte letteraria è stata spostata in avanti l'ambientazione per farla coincidere col regime fascista, aggiungendo così un tassello storico stringente alla storia - e il personaggio della "camicia nera" Massimo Ghini, inesistente nel romanzo -. Per il resto, a far risaltare il film è sufficiente una Firenze fotografata in squarci suggestivi ed un'impareggibile villa senese. Vi potrà anche succedere di restare sorpresi dall'inedito triangolo amoroso e dal giallo sui generis verso il quale va a direzionarsi il plot: ma, oltre ad un linguaggio ricco di verve ed ironia, erano proprio queste le principali peculiarità di In villa. Perfetta la scelta dei protagonisti: Kristin Scott Thomas miscela adeguatamente fascino, bellezza e ambiguità, mentre Sean Penn offre col suo personaggio un'efficace rilettura dei grandi attori di fine anni Trenta, quasi un Cary Grant con la faccia da simpatica canaglia.

Voto 7-