Lo chiamavano Jeeg Robot
Di Gabriele Mainetti
Cast: Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Francesco Formichetti e Salvatore Esposito
Drata 112 minuti, Premio del pubblico americano Premio N.I.C.E. Città di Firenze 2016
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Lunga vita ai supereroi, soprattutto a quelli atipici e made in Italy. Uno dei
migliori film della stagione, Lo
chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti,
si è aggiudicato il premio del pubblico americano Premio N.I.C.E. Città
di Firenze 2016 nella 26° edizione del festival del cinema italiano
emergente N.I.C.E. USA 2016. Come da tradizione, la premiazione N.I.C.E.
Città di Firenze si è tenuta a Firenze, a conclusione della 50
Giorni di Cinema Internazionale, per il primo anno al nuovo Cinema La Compagnia! Una serata di festa alla presenza del
regista e del cast di questo riuscito film, una pellicola di azione atipica e
intelligente, che pur avendo la struttura della commedia, colpisce al cuore
come estremo sintesi fra ironia e action movie. Il film, che è stato girato
nel 2015 e ha una durata di 112 minuti, vede intensi protagonisti Claudio Santamaria, Luca Marinelli,
Ilenia Pastorelli, Francesco Formichetti e Salvatore Esposito.
Impossibile non provare simpatia per Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria)
l’eroe – antieroe del film, che non è nessuno, vive a Tor Bella Monaca e sbarca
il lunario con piccoli furti sperando di non essere preso. Come in tanti
fumetti i poteri sono frutto del caso, in questo caso una bestemmia ambientale
dentro il Tevere.
Un giorno, mentre scappa dalla polizia, Enzo infatti si tuffa nel Tevere per
nascondersi e cade per errore in un barile di materiale radioattivo. Ne
uscirà completamente ricoperto di non si sa cosa, barcollante e mezzo
morto. Passerà una notte vomitando di brutto roba nera e afflitto da febbre
altissima Il giorno dopo però si risveglierà super, cioè
vantando una forza e una resistenza sovraumane.
E’ la rivincita di questo personaggio ombroso, introverso e chiuso in se stesso. I
nuovi poteri per Enzo sono un dono, una sorta di benedizione per la sua
carriera di delinquente. Ma tutto cambia quando incontra un altro personaggio
dislessico e marginale e ossessionato: Alessia (Ilenia Pastorelli), che
riscalda la sua vita con affetto e stupore. Convincendosi che l’ex delinquente
di borgata sia l'eroe del mitico cartone animato giapponese Jeeg Robot d'acciaio.
Lo chiamavano
Jeeg Robot è
un fantastico mix di iperboli, esagerazioni, fumetti e vita reale nella
desolata periferia romana. Un autentico e rigenerante sospiro di sollievo cinematografico.
La riprova che la fantasia e l’umanità italiana, se declinate
nella giusta maniera sono in grado di creare un plot di grande appeal. Senza
strizzare in alcun modo l’occhio alle produzioni hollywoodiane.
Voto
8
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