Non hanno di che preoccuparsi Tom Hanks ed i suoi colleghi di Hollywood e dintorni: il cinema continuerà ad aver bisogno di attori reali anche dopo Final Fantasy: The Spirits Within di Hironobu Sakaguchi, creatore dell'omonimo videogame, lanciato quattordici anni fa ed arrivato alla decima serie con oltre 30 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Per la traslazione di Final Fantasy dal video del computer al grande schermo sono stati spesi 160 milioni di dollari ed un team di esperti di computer grafica ha lavorato per ben quattro anni ad Honolulu. Il risultato è il primo film girato interamente in digitale con attori virtuali: tecnicamente niente di così diverso dal notevole Shrek della Dreamworks, se non fosse che quest'ultimo è a tutti gli effetti un cartoon, mentre Final Fantasy aspira ad essere un vero film, di marca fantastica e fantascientifica. La forza del dettaglio realistico e gli incredibili effetti speciali (in una pellicola che in pratica è un ininterrotto effetto speciale) darebbero a pensare che l'operazione è felicemente riuscita, il che è vero, ma solo in parte: come è evidente dai numerosi trailers scaricabili nei siti ufficiali della pellicola, sebbene si resti addirittura spiazzati da alcune sequenze incredibili, sono proprio i già acclamati 'attori' a non convincere in pieno. Per quanto realistici possano sembrare - basti pensare che solo il software che 'muove' i sessantamila capelli della protagonista è costato dieci milioni di dollari -, la splendida Aki (già inserita dalla rivista "Maxim" tra le cento donne più belle al mondo), l'intrepido Grey e tutti gli altri spesso hanno lo sguardo vitreo e senz'anima: inoltre le voci dei personaggi appartengono ad attori in carne ed ossa, del calibro di Donald Sutherland, James Woods, Alec Baldwin, Steve Buscemi e Ving Rhames. Rispetto alla Lara Croft di Tomb Raider, apoteosi di un'impossibile forma fisica, l'Aki Ross di Final Fantasy risulta più 'umana', sebbene ai limiti dell'umana avvenenza. Il plot non ha molto a che fare con le precedenti serie del videogame: è una sorta di strano mélange tra gli scenari del 'classico' futuro apocalittico (ottenuto dalla centrifuga di Blade Runner e Mad Max) con la dinamica del gioco di ruolo di cui il tolkieniano Lord of the Rings è capostipite, il tutto condito da sprazzi di spiritualità vagamente New Age. In pratica nel 2065 la caduta di una cometa sulla Terra ha portato sul pianeta letali extraterrestri fantasma intenzionati a distruggere il genere umano. La giovane ed avvenente scienziata Aki Ross è stata contagiata da un virus alieno, ma è consapevole di avere dentro di sé la chiave per salvare se stessa e, soprattutto, il suo mondo. Per riuscire nell'impresa, farà causa comune con l'eroica squadra Deep Eyes, nei cui ranghi milita una sua vecchia conoscenza, l'atletico Grey Edwards. Come Tomb Raider di Simon West, anche Final Fantasy ha un'indubbia prerogativa genetica: essendo ispirato ad un videogame ed aspirando ad essere una sorta di ultimate videogame sul grande schermo, nessuno potrà denigrarlo paragonandolo ad un videogioco, come spesso capita a numerosi film americani, per quanto (vedere M:I-2) il paragone in questione non sempre è necessariamente negativo...

Voto 7