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  01/05/2025 - 00:57

 

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The Big Kahuna
Regia di John Swanbeck
Cast: Kevin Spacey, Danny DeVito, Peter Facinelli, Paul Dawson; commedia; Usa; 2000; C

 




                     di Paolo Boschi


Tutto in una notte e tutto in una stanza, per l'esattezza la suite numero 116 di un anonimo hotel di Wichita: gli ospiti sono tre rappresentanti di una fabbrica di lubrificanti industriali di Chicago - gli smaliziati venditori (nonché amici di vecchia data) Phil e Larry, ed il giovane Bob, un novellino assunto appena da sei mesi -. E' la caccia al pesce grosso che ha portato i tre a Wichita - il titolo, The big Kahuna, gergalmente allude appunto al colpo grosso -, ovvero un potenziale cliente rispondente al nome di Dick Fuller, il presidente di una delle maggiore fabbriche manifatturiere del Midwest, per i tre equivalente all'affare della vita: la convention è stata organizzata solo per lui, ma (Beckett docet) lui non arriverà, o almeno sembrerà non arrivare. Quando tutto sembrerà perduto toccherà proprio al novellino della situazione tentare di salvare trasferta, baracca e burattini: prima di questo momento, come pure dopo, l'obiettivo del film sarà puntato esclusivamente sul dialogo e sulla recitazione di due ottimi attori (un DeVito perfettamente in parte e il solito Spacey) e di una giovane promessa (un candido Facinelli). C'è Phil, abile venditore che ha passato la cinquantina e divorziato di fresco dalla moglie, un disilluso, uno che ha visto quasi tutto, che ripensa nostalgicamente al passato e vive il presente senza emozioni. Poi c'è il suo vecchio collega Larry, quarantenne ancora sulla cresta dell'onda e con il suo pesce grosso da accalappiare, fumatore e bevitore accanito, cinico in apparenza ma fragile interiormente. Nel mezzo c'è Bob, il ragazzo inesperto davanti a due uomini consumati, dotato di idee proprie ma di un'ingenuità quasi disarmante, una fede cristallina, una vita senza toni di grigio. Nello spazio di una notte i tre protagonisti si ritrovano a discutere della vita in generale, di se stessi e dei clienti, dell'amore e di religione: una serie di dialoghi all'insegna della franchezza, senza vincitori né perdenti, soltanto consigli, malinconia, riflessioni filosofiche, sogni possibili e desideri sfumati, sprazzi di vita dipinti a parole in una sequenza amara e divertente al tempo stesso. Tratto dal romanzo Hospitality Suite di Roger Rueff (autore della sceneggiatura), The big Kahuna è un riuscito esempio di cinema d'impianto teatrale, con tempi dilatati, dialoghi serrati e graffianti, ambientazione ridotta al minimo: un film che si richiama apertamente a Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller od a Glengarry Glen Ross di David Mamet (traslato sul grande schermo da James Foley in Americani). Fin dalle prime inquadrature entreremo nella suite numero 116 per restare incollati alle conversazioni intrecciate del trio di venditori in trasferta: perché in The big Kahuna l'azione è zero, la parola è tutto...

The Big Kahuna, regia di John Swanbeck, con Kevin Spacey, Danny DeVito, Peter Facinelli, Paul Dawson; commedia; Usa; 2000; C.; dur. 1h e 30'

Voto 7 

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