Meeting internazionale di informatica musicale e multimediale
Electro - Elettronica: visioni e musica
Back to Europe, Biennale Musica 2019
Biennale College Musica
La Biennale Arte di Venezia 58
La Biennale Cinema 76
Il presidente della Biennale Paolo Baratta e il direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera ci introducono ad una 76 edizione effervescente e stimolante nelle sue diverse diramazioni visive. Il film di
apertura sarà La vérité
(The Truth) di Kore-eda Hirokazu con Catherine Deneuve, Juliette Binoche e Ethan Hawke, mentre quello di chiusura sarà il thriller The Burnt Orange Heresy di Giuseppe Capotondi con Claes Bang, Elizabeth Debicki, Donald Sutherland e Mick Jagger, e quest'anno si punta su film non di attrattiva americana per aprire e chiudere il Festival, cercando di spostare il baricentro verso una cinematografia d'autore che pareva un po' assente come richiami iniziali. Certamente la mostra veneziana non può andare a competere con la macchina organizzativa di Cannes, avendo alle costole concorrenti come Toronto e Locarno, ma in questi anni ha sempre cercato di costruire un cartellone di tutto rispetto che potesse in qualche modo concorre a distanza con i cugini transalpini. Il concorso ufficiale è sicuramente ricco di nomi importanti: Wasp Network di OlivierAssayas, Guest of Honour di Atom Egoyan, Ad Astra di James Gray con Brad Pitt e Tommy Lee Jones, Ruth Negga e Liv Tyler, Waiting
for the Barbarians di Ciro Guerra con Johnny Depp, Joker di Todd Phillips Soderbergh con Meryl Streep, Gary Oldman e Antonio Banderas, Marriage Story di Noah Baumbach con Scarlett Johansson e Adam Driver, senza dimenticare gli italiani: Martin Eden di Pietro Marcello, La mafia non è più quella di una volta di Maresco ed infine Il sindaco del Rione Sanità di Mario Martone. La sezione Orizzonti non è da meno, con: Sole di Carlo Cironi, Madre di Rodrigo Sorogoyen, Just 6.5 di Saeed Roustaee, Nevia di Nunzia De Stefano, Pelikanblut di Katrin Gebbe. Fuori concorso che tracima di tante proposte, quali: Roger Waters Us + Them, State Funeral di Sergei Loznitsa, Il pianeta in mare di Andre Segre, Seberg di Benedict Andrews con Kristen Stewart, The King di David Michod. Non dimentichiamoci anche le anteprime di alcune SerieTv molto attese: ZeroZeroZero di Stefano Sollima dal libro di Saviano e The New Pope (episodi 2 e 7) di Paolo Sorrentino. Non scordiamoci anche i bacini di nuove proposte e di scoperte che contengono le sezioni della Settimana della critica e Giornate degli autori con l'immancabile parentesi di delizie qual'è Venezia Classic. Ovviamente Venezia non potrà mai ambire a diventare Cannes nella sua magniloquenza mediatica, ma deve provare a superarla nella ricerca di nuovi autori, dando maggiormente spazio all'oriente e agli altri continenti, che ancora oggi trovano poco spazio, senza dover abbandonare le pellicole americane, cercando con più coraggio un osmosi propositiva accattivante con Joaquin Phoenix, J'Accuse di Roman Polanski, The Laundromat di Steven Soderbergh con Meryl Streep, Gary Oldman e Antonio Banderas, Marriage Story di Noah Baumbach con Scarlett Johansson e Adam Driver, senza dimenticare gli italiani: Martin Eden di Pietro Marcello, La mafia non è più quella di una volta di Maresco ed infine Il sindaco del Rione Sanità di Mario Martone. La sezione Orizzonti non è da meno, con: Sole di Carlo Cironi, Madre di Rodrigo Sorogoyen, Just 6.5 di Saeed Roustaee, Nevia di Nunzia De Stefano, Pelikanblut di Katrin Gebbe. Fuori concorso che tracima di tante proposte, quali: Roger Waters Us + Them, State Funeral di Sergei Loznitsa, Il pianeta in mare di Andre Segre, Seberg di Benedict Andrews con Kristen Stewart, The King di David Michod. Non dimentichiamoci anche le anteprime di alcune SerieTv molto e fresca nei suoi richiami di campo. La mostra rimane comunque un punto imprescindibile per storia e collocazione, nel poter rintracciare i prossimi battiti cinefili della stagione attuale e successiva.
attese: ZeroZeroZero di Stefano Sollima dal libro di Saviano e The New Pope (episodi 2 e 7) di Paolo Sorrentino. Non scordiamoci anche i bacini di nuove proposte e di scoperte che contengono le sezioni della Settimana della critica e Giornate degli autori con l'immancabile parentesi di delizie qual'è Venezia Classic. Ovviamente Venezia non potrà mai ambire a diventare Cannes nella sua magniloquenza mediatica, ma deve provare a superarla nella ricerca di nuovi autori, dando maggiormente spazio all'oriente e agli altri continenti, che ancora oggi trovano poco spazio, senza dover abbandonare le pellicole
americane, cercando con più coraggio un osmosi propositiva accattivante.
Voto
8 +