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Far East Film 21
Continuamente a Oriente
Regina della serata di apertura la divina Jeon Do-yeon
A Udine dal 26 al 4 maggio 2019

 




                     di Matteo Merli


Il Far East Film arriva a ben 21 edizioni e oramai il suo bacino di ricerca se ampliato a dismisura in questi anni, abbracciando non solo il cinema di   Hong Kong in pieno handover per arrivare al Giappone, Corea del Sud (e del Nord, in un’occasione), Cina, Taiwan; ma allungandosi verso la Thailandia, Filippine, Indonesia, Cambogia, Vietnam, Malaysia, per arrivare ad avere un ottica completa sul cinema popolare nel continente estremo d’Oriente. Merito della ricerca costante del Centro Espressioni Cinematografiche, sotto lo sguardo attento di Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche, sempre aperti verso le novità e gli stimoli proveninti da autori o film, pressoché sconosciuti al pubblico occidentale.
Regina della serata di apertura sarà Jeon Do-yeon, la più grande star femminile del cinema asiatico contemporaneo. Jeon Do-yeon, che è già stata incoronata a Cannes per Secret Sunshine, sarà premiata a Udine con il Gelso d’Oro alla Carriera, affiancando nella hall of fame dei giganti orientali Jackie Chan, Joe Hisaishi, Brigitte Lin e Johnnie To.
Il Far East 2019 si compone di 76 titoli in programmazione: 51 di questi si contenderanno il Gelso d’Oro, il premio assegnato dal pubblico votando attraverso cartoncini al termine di ogni singola proiezione. Dieci le nazioni rappresentate – rispetto all’anno scorso viene meno il Vietnam – con la parte del leone che come sempre spetta a Cina, Giappone, Hong Kong e Corea del Sud, che da sole mettono insieme 37 film in concorso. Di nomi importanti, ce ne sono: Herman Yau ( A home with a view), Pang Ho-cheung ( Missbehavior ), Fruit Chan ( Three Husbands), Hideki Takeuchi ( Fly Me to the Saitama ), Nobuhiro Yamashita ( Hard-core ), Sabu ( Jam ), Joyce Bernal   (Miss Granny). Attenzione alla retrospettiva sul cinema sudcoreano, che festeggia i cento anni. Otto titoli scelti spaziano dal 1964 al 1986 – che ospita al suo interno anche due giganti del cinema orientale, e non solo: Kim Ki-young, del quale viene presentato il mélo Promise of the Flesh, del 1975, e Im Kwon-taek, presente con due titoli   (Jagko del 1980 e Ticket del 1986 ). Il centenario della produzione coreana viene omaggiato poi con tre titoli completamente indipendenti e contemporanei, girati tra il 2017 e il 2018.
Doppia anteprima europea per la Closing Night del Far East Film Festival di sabato 4 maggio 2019 con l’irresistibile comedy poliziesca coreana Extreme Job di Lee Byoung-heon e con l'action vietnamita Furie di Le-Van Kiet.
Il Far East Film è un festival che mette lo spettatore a suo agio, e lo porta a scoprire un cinema vitale e per niente scontato tra le braccia docili e morbide di una cittadina, Udine, davvero discreta e per nulla caotica.

Voto 7/8 

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