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  23/04/2024 - 11:14

 

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73° Berlinale
Primo grande festival di inzio 2023
Il ritorno di una nuova dimensione politica
Dal 16 al 22 febbraio 2022 a Berlino

 




                     di Matteo Merli


"Quest’anno si nota una presenza insolita della dimensione politica. A riguardo, i registi non decidono di riprodurre dei fatti di cronaca, ma scelgono di indagare ciò che è avvenuto in passato, in modo che il pubblico possa ampliare la propria visione del mondo”.
Così commenta il direttore artistico della Berlinale, Carlo Chatrian nel presentare la prima sezione di film al festival, Encounters. Sezione con ben 16 titoli, i quali mostrano una narrazione collettiva che rappresenta l’epoca odierna. Da tenere d’occhio El eco, girato tra il Messico e la Germania da Tatiana Huezo. Poi, Mon pire ennemi di Mehran Tamadon è ambientato tra la Francia e la Svizzera. Muanyag égbolt di Tibor Bánóczki è un film di animazione ambientato tra l’Ungheria e la Slovacchia. Rappresenta uno sguardo verso l’umanità nel futuro. Le mura di Bergamo di Stefano Savona mette in scena la quotidianità vissuta dai cittadini, durante il periodo della pandemia. Nella pellicola si percepisce l’importanza dei sentimenti di perdita e dolore, come anche di instabilità dei cittadini bergamaschi. Viver mal di João Canijo è invece diviso in tre episodi e le location sono il Portogallo e la Francia. Il regista di Xue yun è Wu Lang e la location principale è la Cina. Questo film racconta la vita in declino di un uomo, che prova a rimettersi in piedi. Il concorso ufficiale avrà dalla sua, diverse pellicole di autori graditi alla manifestazione berlinese. 20000 espies de abejas diretto da Estibaliz Urresola Solaguren e abientato in Spagna. Si tratta di uno dei pochi film che mostra la vena psicologica di una normale famiglia spagnola. Bai Ta Zhi Guang di Zhang Lu è un melodramma e una love story molto originale. Bis ans ende der nacht è un un thriller di Christoph Hochhäusler, ambientato in Germania. Disco Boy è il primo lungometraggio di Giacomo Abruzzese. Si tratta di una coproduzione tra Francia-Italia-Belgio-Polonia. Le grand chariot è un film drammatico, che tratta temi come l’amore e la famiglia, ma anche l’arte, con la regia di Philippe Garrel. Ingeborg Bachmann – Reise in die Wüste di Margarethe von Trotta, è uno dei film più attesi al festival, perchè parla della vita di una delle figure più influenti della letteratura tedesca. Il film è strutturato in forma di monologo interno ed è ambientato tra la Svizzera, l’Austria, la Germania e il Lussemburgo. Limbo di Ivan Sen ci fa volare invece nel sud dell’Australia. Questo è un film d’azione che vede come protagonista l’intrigante attore Simon Baker, nel ruolo di un detective. Segue Manodrome con la regia di John Trengove, nel cast il noto Jesse Eisenberg. Egli interpreta la figura di un padre perso nei suoi pensieri. Nel cast troviamo anche attori come Adam Broody e Odessa Young. Music di Angela Schanelec ha inizio in Grecia e racconta la crescita professionale, oltre che personale, di un giovane uomo. Roter Himmel di Christian Petzold è una trilogia di film. Si tratta din un melodramma pieno di realismi, con un finale molto divertente. Sur l’adament, un film francese, racconta di un mondo sicuro per i suoi esseri viventi. Il documentario rispecchia molto il periodo vissuto durante la pandemia. Girato da Nicolas Philibert. Per finire, The survival of kindness, il grande ritorno di Rolf de Heer, ambientato in Australia. La pellicola mostra la vita di una donna che viene abbandonata in una gabbia in mezzo al deserto. Troverà spazio anche il documentario di Sean Pean, Superpower, sulle tensione tra Russia e Ucraina, che hanno portato allo scaturire di una guerra tuttora in corso. Primo grande festival di inzio anno, con tante sezioni, retrospettive, con un occhio attento sulla contemporaneità e la felice conferma anche del numero in crescita di registe donne selezionate alla Kermesse.

Voto 8 

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