Il primo appuntamento di Nac – Novara
arte cultura – 2006 è la mostra Corto
circuito: coincidenze ed incontri segnici che inaugura all’Ex Palazzo Enel
di Novara sabato 14 gennaio 2006 (dalle ore 17.00 alle 21.00). Dopo aver
puntato l’attenzione sui grandi maestri degli anni ’70 e organizzato personali
di Piero Gilardi, Aldo Mondino, Charlemagne Palestine, Michelangelo Pistoletto,
questa associazione di giovani collezionisti novaresi mira a dare visibilità e
sostegno alle nuove generazioni. E’ il caso della collettiva curata da Marco Tagliafierro
che apre una nuova fase di Nac. La sfida è quella di togliere dal withe cube
contemporaneo le nuove leve e metterle a confronto con spazi inimmaginabili per
l’arte, volta per volta si scateneranno “cortocircuiti” che attiveranno
insolite e bizzarre dinamiche. Corto circuito: coincidenze ed incontri segnici
inizia quindi dalla scelta del luogo, l’Ex Palazzo Enel di Novara, si
abbandonano le abusate archeologie industriali per accedere negli spazi di un
terziario ormai in disuso, si compie un doveroso passo avanti per seguire
l’evoluzione economica della nostra società. Dopo anni di indagine sull’ex
industriale questa mostra indaga i possibili spunti di riflessione in ambito
estetico che un spazio dell’ex terziario può offrire. Il percorso della mostra
è tutto giocato sul concetto di “coincidenza segnica o incontro segnico”: segni
provenienti da contesti lontani trovano sorprendenti punti di contatto. Le
opere di Roberto
Ago, Antonio
Barletta, Valerio
Carrubba, Alessandro
Dal Pont, Riccardo
Del Conte, Andrea
Dojmi, Eliana
Frontini, Nicola
Gobbetto, Paolo
Gonzato, Marco
Magni, Andrea
Pescio, Paolo
Piscitelli, Luca
Trevisani, Matteo
Tontini, Simone
Tosca, Lucia
Uni occuperanno gli spazi degli uffici. Le installazioni dei 16 artisti si
stratificheranno con l’arredo dell’Ex Palazzo Enel, una autentica antologia
dell’evoluzione del gusto. Dai macchinari ingombranti delle ex fabbriche con
“l’ex terziario” si passa ai meno imponenti apparecchi telefonici, cavi
elettrici, pannelli di controllo, centraline, elementi di una economia in crisi
nei quali le opere tendono a mimetizzarsi. L’obiettivo non è quello di creare
delle interferenze violente con l’ambiente, ma di innescare dialoghi, a volte
stravaganti, o simbiosi perfette fra i segni prodotti dagli artisti e quelli esistenti.
Per informazioni:
telefono: 0321-620918; e mail: info@nacweb.it
Voto
7 ½