Il contributo delle personalità austriache allo sviluppo dell'arte figurativa d'inizio secolo è sempre stato considerato di alto livello qualitativo; nel clima della Vienna fin de siècle, capitale di un impero avviato al tramonto, culla della psicanalisi e di scuole storico-filosofiche, terreno di coltura per radicali innovazioni del linguaggio musicale e letterario come delle espressioni teatrali e luogo di sperimentazione architettonica si posero le basi di un linguaggio espressivo che avrebbe influenzato l'arte internazionale. La mostra "Schiele e Klimt. I maestri dell'arte moderna austriaca", ospitata nelle sale del Museo Archeologico Regionale di Aosta, offre una visione del panorama artistico viennese a partire dalla fine dell'Ottocento, quando Gustav Klimt si fece promotore della Secessione, precisamente nel 1897.
I Secessionisti misero in moto un processo d'aggiornamento e di confronto con l'arte contemporanea europea; la personalità di Klimt emerse subito per il decorativismo delle sue figure stilizzate, corredato però di una forte valenza simbolista. Lo splendore cromatico e l'elegante linearismo del maestro si trasformano nella pittura dei suoi allievi, in particolare Egon Schiele e Oskar Kokoschka: nei loro dipinti gli uomini e le donne, ritratti in emblematiche situazioni in cui si confrontano con i temi essenziali della vita, come l'amore e la morte, non sono più presenze simboliche, raffigurate in posizioni ieratiche ed elegantemente disposte all'interno di un quadro composito; grazie alle loro evidenti connotazioni realistiche, tradotte in una concitata stesura della materia cromatica, nel caso di Kokoschka, e in violenti accostamenti tonali e in una forma tracciata con un segno essenziale e nervoso, in quello di Schiele, queste figure assurgono a simbolo della drammatica condizione umana. La rassegna dedica poi uno spazio discretamente ampio all'opera grafica di Alfred Kubin, di rara carica emozionale. La sua arte fantastica, dai forti risvolti satirici, mostra una tendenza surrealista all'incubo, e vi si riconosce l'intento di produrre uno choc emotivo.
La mostra presenta centoventisei opere provenienti dalla raccolta del più importante collezionista viennese, Rudolf Leopold. È la prima volta che la Collezione Leopold viene presentata in modo così esteso in Italia - con settantacinque dipinti e cinquantuno opere grafiche - e questa rassegna rappresenta anche l'ultima grande esposizione della Collezione lontano da Vienna, dal momento che, entro un anno, l'intera raccolta sarà alloggiata nel nuovo museo, costruito all'interno dello storico complesso delle scuderie imperiali di Museumplatz. Ed è in quella futura sede permanente, infatti, che situata accanto al Kunsthistorisches Museum, che i visitatori potranno ammirare i capolavori dell'arte contemporanea austriaca.
Accanto a quelli già citati, sono rappresentati altri protagonisti dell'avanguardia austriaca, tra i quali Emil Jakob Schindler, Richard Gerstl, Herbert Boeckl, Max Oppenheimer.
"Schiele e Klimt. I maestri dell'arte moderna austriaca dalla Fondazione Leopold di Vienna". Aosta, Museo Archeologico Regionale, Piazza Roncas. Orario: tutti i giorni 9-19. Biglietto £ 12.000. Fino al 16 aprile. Info: tel. n. 0165/273200.
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