Con Il ragazzo con la luna e le stelle sulla testa, Jan Fabre fa
tappa a Napoli. L’appuntamento con
l'arte contemporanea in Piazza del Plebiscito ideato dal Comune
di Napoli con la Regione Campania e la Provincia di Napoli giunge alla sua
quattordicesima edizione. Napoli, confermandosi meta del turismo culturale
internazionale e centro di fermenti creativi ed artistici, ospita in Piazza
del Plebiscito l'opera del
grande
artista belga.
5 delle più famose sculture in bronzo di Jan Fabre: L’Homme qui donne du feu
(1999), L’Homme qui mèsure les nuages (1998), L’Homme qui pleure et rit (2005), L’Astronaute qui dirige la mer
(2006), L’Homme qui écrit sûr l’eau (2006) sono collocate nell’emiciclo della piazza,
coinvolgendo uno dei terrazzi di Palazzo Reale ed il colonnato della chiesa di
San Francesco di Paola.
Lo spazio cittadino si trasforma in un grande palcoscenico
dove ogni scultura – personaggio è chiamata a
interpretare un ruolo in relazione all’immaginario di Napoli, come le statue
dorate che adornano i tetti dei palazzi civici nelle piazze delle città
fiamminghe, o come quelle simulate dagli attori di strada che impongono la loro
immobile presenza nelle vie dei centri cittadini di tutta Europa, mescolandosi
alla folla dei turisti e dei passanti.
Sabato 20 dicembre 2008 alle 18 è previsto l'incontro con Jan Fabre: l'appuntamento è stato fissato sotto la Statua dell'Uomo che piange e che ride. sarà un'occasione imperdibile per parlare con il grande artista belga e conoscere cosa ne pensa dell'installazione in questa bellissima piazza napoletana.
Jan Fabre, nipote dell’entomologo Jean-Henri Fabre, è nato ad Anversa nel 1958 e debuttò
nel 1976 come artista di performance. Nei primi anni Ottanta iniziò a
realizzare spettacoli teatrali, balletti e opere, incentrando la propria
poetica su temi come la vita, la morte, il caso, il sogno e il corpo umano.
Quest’ultimo inteso come centro vitale della realtà fisica e psichica, della
vita biologica e del pensiero, soggetti entrambi a una continua metamorfosi.Invitato a esporre nel
1984 alla XLI Biennale
di Venezia e a Documenta 8 di Kassel, figura da allora nelle
maggiori rassegne artistiche e nei più importanti musei del mondo. Capace di
muoversi tra varie discipline, dalle scienze naturali all’etica, alla
religiosità, Fabre nelle sue sculture connette passato e presente, elementi zoo e fitomorfi,
trasformando il reale in un
luogo dell’immaginario. Nell’intento di usare il medium più adatto ad esprimere
la propria idea, attraversa linguaggi artistici molteplici e sperimenta materiali differenti,
dall’oro agli insetti, alla ricerca di una forma di sapere simbolico da
recuperare all’uomo del XXI secolo.
Voto
8