Confessioni di una mente pericolosa
Good night and good luck
In amore niente regole
Le idi di Marzo

Dopo aver diretto Confessioni di una mente pericolosa e Good night and good luck l’attore e regista George Clooney ha deciso di giocare la carta della sophisticated commedy di marca sportiva, tornando dietro la macchina da presa per la sua terza regia, In amore niente regole. La storia prende avvio nell’America del 1925: ne è protagonista lo stesso Clooney nei panni di John “Dodge” Connolly, il capitano ricco di carisma e dalla lingua lunga dei Duluth Bulldogs, una scalcinata squadra di football americano quando ancora questo sport a livello professionistico era frequentato più che altro da minatori e operai come alternativa alla fabbrica ed alla miniera. Desiderando far compiere un salto di qualità ai suoi ed attirare al contempo spettatori e sponsors disposti ad investire nella squadra, Dodge riesce ad assicurarsi un campione in ascesa, ovvero Carter ”The Bullet” Rutherford, un giovane giocatore che frequenta l’università di Princeton nonché eroe di guerra decorato al valore dal presidente in persona per essere riuscito da solo a costringere alla resa un intero plotone di soldati tedeschi. L’idea del buon Dodge sarebbe anche buona, ma in mezzo ci si mette l’avvenente Lexie Littleton, giornalista d’assalto del “Chicago Tribune”, ben decisa ad indagare sul passato militare teoricamente glorioso dell’astro nascente. All’inizio in ogni caso tutto sembra andare per il meglio al navigato protagonista: Dodge conquista la bionda giornalista ed insieme a Rutheford fa inanellare un’incredibile striscia vincente ai Duluth Bulldogs. Ma le cose si complicano quando Lexie si serve del suo charme per indurre Rutheford a confessare la verità sulla sua impresa di guerra e diventano ancora più difficili quando i due si sfidano fuori dal campo per la mano della bella giornalista. Alla fine soltanto uno riuscirà a conquistare l’amore di Lexie ed a mettere le mani sul campionato. Un’intrigante commedia sportiva e sentimentale al tempo stesso interpretata e diretta con brio dal Cary Grant contemporaneo, l’affabile George Clooney: si sorride e, senza colpo ferire, si assiste anche alla nascita della figura del garante per la deontologia professionale di uno sport popolare in cui praticamente si giocava senza regole. Da vedere.

Voto 7+