Le arti sceniche sono effimere, la loro natura performativa è allo stesso tempo la condizione del divenire e dell'estinguersi dell'opera. Ciò che resta di uno spettacolo è altro dallo spettacolo stesso, materiali che lo precedono e che hanno portato alla sua realizzazione- copioni, spartiti, progetti, figurini ecc- materiali che sono serviti per divulgarlo e pubblicizzarlo come i programmi di sala e le locandine, materiali che ne conseguono e documentano in modo diverso il suo concreto prodursi: testi e saggi critici, recensioni, fotografie, registrazioni audio e video.
Nella seconda metà del XX secolo, la mole di informazioni che va a costituire la memoria dello spettacolo ha subito un incremento sostanziale, legato sia al moltiplicarsi delle produzioni e degli organi di informazione e di riflessione critica, sia all'avvento di nuove tecnologie di documentazione. In particolare, la ripresa video, agile ed economica, si è rivelata particolarmente fertile per la memoria delle performing arts. 
In parallelo, si è reso necessario un adeguamento dei sistemi e delle strutture specifiche per la conservazione e la promozione della memoria dello spettacolo. Se la Biblioteca tiene ancora un posto d'onore fra i "luoghi della memoria", non solamente per quanto riguarda l'impegno e la cura nell'arricchimento delle raccolte e nel costante aggiornamento bibliografico, ma anche per la monumentalità degli spazi di conservazione e la ricchezza delle attrezzature, non meno significativo è il ruolo svolto da Archivi (cartacei e audiovisuali) e da Centri di studio, spesso di recente costituzione. 
Accomunati dalla vocazione a raccogliere, conservare e valorizzare vari tipi di materiali che documentano soprattutto lo spettacolo contemporaneo, sia in ambito nazionale che internazionale, Archivi e Centri costituiscono un riferimento fondamentale per l'aggiornamento, la conoscenza, la riflessione teorica e critica.
In questa sezione, Scanner propone una selezione, divisa per regioni, dei principali luoghi per la conservazione e la promozione della memoria dello spettacolo di danza: Biblioteche specializzate, Archivi , Centri di studio e documentazione .
Nella maggior parte dei casi la consultazione è aperta al pubblico, eventualmente solo per appuntamento. Per gli archivi conservati presso alcuni Teatri italiani, la consultazione non è ammessa o è consentita solo agli studiosi. 
Laddove è stato possibile, abbiamo indicato nelle note il tipo di consultazione ammesso. Per informazioni più specifiche sugli archivi audiovisivi, consultate la nostra guida  Danza - Mediateche, videoteche e archivi audiovisivi .
Segnaliamo inoltre, pur non avendole comprese in questa guida, che le varie sedi italiane del   Goethe Institut e del   Centre Culturel Francais, mettono a disposizione dei visitatori un vasto patrimonio di libri e media audio-video dedicati al teatro e alla danza.
Per consultare la nostra Guida a Danza - Biblioteche, Archivi e Centri di studio, cliccate il nome della regione che vi interessa nella lista dinamica qui sotto.
 
Abruzzo,  Basilicata, 
 Calabria,  Campania, 
 Emilia Romagna , 
 Friuli-Venezia Giulia , 
 Lazio, 
 Liguria, 
 Lombardia,  Marche,  Molise, 
 Piemonte,  Puglia,  Sardegna, 
 Sicilia,  Toscana, 
 Trentino-Alto Adige , 
 Umbria,  Valle 
dŽAosta ,  Veneto
              Voto 
                8