La guerra dei calendari (l'unica di cui vorremmo parlare) prosegue e quest'anno si dimostra, per nostra fortuna, particolarmente cruenta. Se GQ ha lanciato la formula 2x1 (due modelle per un calendario), Max esagera e risponde con il 2x2 (due modelle per altrettanti calendari). E l'accoppiata scelta dal magazine della RCS da è di quelle che fanno il botto: niente di meno che la dolce e angelica Kartyka Luyet e la dirompente croata Nina Moric, una di quelle donne che, come si suol dire, "fanno sangue". Al di là delle indiscutibili doti estetiche, le due fanciulle sono accomunate da un quoziente intellettivo tutt'altro che trascurabile. Spiritose, brillanti, Kartyka e Nina incarnano un po' il recto ed il verso, i due prototipi di donna che ogni uomo brama. La modella indo-brasiliana è la moglie che tutti vorrebbero impalmare (purtroppo qualcuno ci ha già preceduto…), così fine e misurata, sempre sorridente, bella come poche, dotata di uno sguardo capace di abbattere qualsiasi barriera. Nina Moric è l'amante, la mangiatrice di uomini per eccellenza, quella con la quale niente è precluso, un vulcano in continua eruzione.
Queste due icone di "femmina" vengono raffigurate nei rispettivi calendari con alterni risultati. Mentre quello della Moric centra il bersaglio, quello della Luyet risulta un po' troppo tiepido, molle, dando quasi l'impressione di essere stato improvvisato. E il che non è da escludere.
Difficile indicare un mese migliore di un altro tra i dodici formidabili scatti con i quali Marco Glaviano, un veterano del settore (al suo attivo calendari "storici" quali Eva Herzigova 1994, Anna Falchi 1995 e Natalia Estrada 1999), ha immortalato Nina. Le sue gambe "autostradali", il suo derriére praticamente perfetto, lo sguardo assassino che induce inesorabilmente in tentazione, fanno di questo il calendario forse più riuscito tra la dozzina abbondante che sgomita nelle edicole. E se proprio devo sbilanciarmi, ebbene sceglierò tra tutte al foto di luglio, dove le curve sbalorditive della Moric, in parte, ma solo in parte, celate da una veste trasparente, sono esaltate dal decòr della location, un elegante salone in cui domina il rosso; un salone che non dispiacerebbe al gusto decadente di Tinto Brass.
Daniela Federici ha raffigurato Kartyka sulle coste della Sardegna. Purtroppo la sequenza dei mesi risulta piatta, senza vette particolari, e, soprattutto, senza glamour. E questo è anche dovuto alla stessa Luyet, la cui straordinaria bellezza tocca corde ben diverse da quelle più bollenti della Moric. In tal senso "funziona" e colpisce assai di più la foto che Gianmarco Chiregato ha scattato a Kartyka per il calendario dell'Associazione Italiana Persone Down: uno ritratto eccellente, in cui traspare in pieno tutta la dolcezza e la tenerezza dello sguardo della Luyet per un piccolo bambino down. Vi consiglio vivamente di procurarvelo, anche perché vi sono altri ritratti di testimonial prestigiosi, assai ben riusciti.
Voto
8