partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


Wired Next Fest
Gli ospiti 2022
Wired Next Fest 2022
Un percorso di comunicazione
Lettere italiene
Di Federico Micali e Yuri Parrettini
Nuovi scenari della Technoetica
Dai Media ai Moist Media
Future Film Festival 07
Animazione ed effetti speciali
Corto Award
Cortometraggi alla riscossa
I Simpson al Future Film Festival 1999
Reale e virtuale
Future Film Festival 1999
Digicinema
Future Film Festival 1999
Animazioni/allucinazioni?

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  19/03/2024 - 09:39

 

  home>hitech > appuntamenti

Scanner - hitech
 


Future Film Festival 1999
Animazioni/allucinazioni?
Paura e disgusto tra i pixel

 




                     di Riccardo Ventrella


Future Film Festival 2007
Galline in fuga al Future Film Festival 2000
Digicinema al Future Film Festival 1999
I Simpson al Future Film Festival 1999
Future Film Festival 1999


Un buon punto fermo, deve mettere il Future Film Festival, nel panorama dell'immagine digitale, allargatosi sempre di più nei sistemi di produzione visiva. L'immagine sintetica è un freno alle possibilità creative del cinema o del video, o un amplificazione dai margini ancora non calcolabili ? Fuori dalla diatriba apocalittici/integrati, la prima giornata lascia propendere per la seconda ipotesi. Eccellenti, e non poteva che essere così, i risultati che l'introduzione delle tecniche digitali ha prodotto nel campo delle animazioni. John Lasseter, deus-ex-machina dei PIXAR Animations Studio, ha presentato "virtualmente" A Bug's Life", che scenderà presto in campo nella guerra degli insetti contro il disneyano AntzAARDMAN ANIMATION, che non perdono nulla dell'artigianalità dello "stop motion", e sarebbero sicuramente piaciute anche al grande Harryhausen, maestro del genere.

Ma la grafica computerizzata può contribuire con decisione anche al concepimento stesso di un'opera. Qualcuno avrebbe forse corso il rischio di tradurre in immagini un testo letterario deragliante come Fear and Loathing in Las Vegas" ? Manifesto (finale) delle scene artistiche anni'60 (perché scritto ed ambientato nel 1971), gran riassunto di tutte le sottoculture, corsa frenetica nell'universo delle droghe, il romanzo-reportage-visione mistica di Hunter S.Thompson era forse tanto arduo da parafrasare quanto "Il pasto nudo" di Burroughs (che solo la follia di Cronenberg, forse, poteva arrivare a concepire). Gli effetti speciali ricostruiscono al meglio tutto il potenziale allucinatorio della pagina scritta. Volti che si dilatano, corpi allungati, paesaggi che si sciolgono come gli orologi di Dalì. Un mondo alla rovescia, visto attraverso gli occhi del giornalista Johnny Depp, che accompagnato dall'avvocato samoano Benicio Dal Toro si lancia su una rossa Cadillac decappottabile attraverso il deserto, verso Las Vegas, mecca delle mecche del nulla scintillante, per seguire un altrettanto improbabile gara motociclistica. Quando la fantasia digitale va al potere (e si è dovuto replicare il film, per contenere l'interesse di tutti gli spettatori).

A proposito del concetto di parco dei divertimenti, Jerzy Kular ha presentato i suoi film promozionali "Dino Island" e "Dino Island II" (realizzati per i parchi a tema della Iwerks Entertainment), e "Krakken", grandioso esempio di ricostruzione animata della vita subacquea da godere in 3D, con gli appositi occhiali polarizzato, come nei cinema degli anni'50. L'impressione pazzesca di essere immersi in un grande acquario, e di sentirsi, per una volta, pesci nell'acqua.

Voto 6+ 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner