100% Colombian
Loco
Sono fieramente newyorchesi, fans
dichiarati di Robert De
Niro, simpatizzano per la mafia italo-americana ed adorano Quentin Tarantino – che li
ha però citati in giudizio per aver inserito in un loro album un dialogo di Pulp
fiction –: sono il cantante
e chitarrista Huey, il bassista Fast ed il batterista Mackie (che dopo 100% Colombian ha
sostituito Steve), insieme formano i
Fun Lovin’ Criminals, nome davvero azzeccato ai gusti enunciati in
apertura. L’ultimo album pubblicato dal trio di New York era la raccolta di covers
Mimosa nel 1999, nel 2001 sono tornati con Loco,
probabilmente il loro album più ambizioso, capace di fondere gli eterogenei sounds
emersi dal disco d’esordio Come find yourself (1996) fino ad
oggi. La tracklist di Loco presenta nel complesso
quattordici brani più una succosa ghost track finale di marca
sofisticatamente hip hop. L’album si apre con la veemenza punkeggiante
di Where the bums go per poi passare alla title track, brano
contagiosa e dichiaratamente latineggiante. Il premiato sound FLC va a
segno nel corpo centrale del disco con l’efficace miscela di funky e hip
hop che fa da trait d’union a The Biz, Swashbuckin’ in
Brooklyn (felicemente in crescendo), Run daddy run, segnata
da una tramatura ritmica quasi ipnotica e cupamente metropolitana, Bump,
l’ossessiva Microphone fiend, più spostata sul versante jazzistico, e My
sin. Sul fronte delle ballads Loco propone
una bella love song, Half a block, la dolcissima Underground,
una delle gemme del disco, che costituisce un dittico con la successiva She’s
my friend (vagamente psichedelica). Da segnalare anche il country rock di
Dickholder e la sinuosa (e sognante) Little song, la country
ballad posta a chiusa della tracklist. Nel complesso un bel disco,
di quelli che migliorano col susseguirsi degli ascolti: con il loro originale crossover
musicale i
Fun Lovin’ Criminals continuano a descrivere come pochi gli anfratti urbani
della Grande Mela.
Fun Lovin' Criminals, Loco [Chrysalis/Emi 2001]
Voto
7
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