In due anni dZihan
& Kamien sono riusciti a portarsi ai vertici della scena club.
Senza dubbio i due produttori viennesi d'adozione ha goduto di alcuni eventi
'fortunati': la presenza nelle compilation en vogue (il loro
"Homebase" lo ascoltate in Café del Mar, vol. 6) ha aperto
la strada all'album Freaks & Icons. Così come la moda
dei remixes ha funzionato bene in entrambi i sensi: i loro brani sono stati
trattati da Herbert,
At Jazz, UFO, Hefner mentre loro sonostati
chiamati a reinterpretare artisti come Billie Holiday e Serge
Gainsbourg, Nitin Sawhney
e Tosca.
Per non tradire le attese, dZihan & Kamien hanno coinvolto in questo
nuovo Gran Riserva una fitta schiera di musicisti (tra cui figura
anche il noto percussionista Sammy Figueroa) e rispolverato perfino alcuni
vecchi nastri incisi a suo tempo dai due personaggi d'eccezione ritratti
in copertina, i loro rispettivi padri, occasionali musicisti jazz nell'Europa
dell'Est il primo, in Germania il secondo. Incredibile, vero? Tratta l'ispirazione
dai samples patern, le registrazioni effettuate tra Istanbul, Londra, la
Toscana (!!!) e l'adottiva Vienna donano al disco suoni caldi: la sezione
ritmica è densa e rotonda, gli stacchi di fiati perfetti, i solo
di tromba e sax misurati quanto ispirati… e l'impressione di 'vero', 'vivo',
'suonato', 'immediato' li distinguerà dal pur ottimo tecnicismo
dei Jazzanova
cui già oggi vengono pur non a torto paragonati.
Se il precedente Freaks
& Icons era un disco quasi esclusivamente chill out, qui la
musica è più solare, tra bossa, nu e acid jazz, con le consuete
venature soul ("Basmati", "Stiff Jazz", "Airport"; "Gutenmorgenduft" e
"Dundadeaova"). I nostri rinunciano in qualche misura alle atmosfere orientaleggianti
che avevano costituito il loro tratto distintivo se non per la gioiosa
carovana di "Ford Transit" (una giocosa ironia dedicata ai turchi che rientrano
in patria) e la tromba desertiana nella riflessiva "Where's Johny Sabatino".
Per finire con una freccia avvelenata di house in "Deep Kitsch" ed un funky
chiccoso venato di Jamaica nella voce di General Santana in "Sliding".
Le attese non saranno deluse. Bello, davvero bello.
Voto
8
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