Panorami dai colori ambient ed electro, incorniciati in una
techno sofisticata, rappresentano il nuovo quadro musicale di John
Tejada,
l’album "Daydreams in Cold Weather" (Plug Research/Audioglobe).
Ben conosciuto a livello internazionale, John Tejada è una delle menti creative
elettroniche più prolifiche, con all’attivo più di cinquanta uscite tra
singoli, remix, album e colonne sonore, per etichette come la A13, R&S e
Generation e ora anche per la label Plug Research.
"Daydreams in Cold Weather" è un affresco di musica elettronica non facilmente
etichettabile, infatti è un felice crogiolo stilistico che, muovendosi da
solide basi electro, sonda ogni propaggine ritmico melodica dell’odierno
pianeta sonico.
John Tejada, nell’arco di un’ora, ci stimola infinite sensazioni mnemoniche,
che rimandano all’elettronica d'Albione e in particolar modo a quella perseguita
da Plaid e Orbital, con una indovinata fusione di melodie evanescenti ed
evocative, scandite da ritmiche complesse, più vicine al downbeat e al breakbeat,
che alla pulsazione ipnotica della techno.
"Daydreams in Cold Weather", con i suoi dodici brani, è un invito a una
mostra d’arte, dove i quadri esposti rappresentano le diverse anime dell’artista,
da quella electro solipsistica del brano "To The West", a quelle che si
fanno ammirare per la classe sofistica delle atmosfere musicali che propongono,
come nei brani "Shifted", "Stop the Mechanism" e "Young".
Il sound di John Tejada è il cielo musicale percorso da un intenso arcobaleno
elettronico, ricco di sfumature e aperto a un radioso avvenire, da non perdere.
Voto
9
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