Un tentativo riuscito nel rendere fruibile la musica sperimentale elettronica
è il contenuto del primo album di Sica, Partially Function Stub (NeoOuija/Wide).
Nascosti dalla sigla Sica troviamo due americani di Baltimora, nel Maryland, Rami Abraham e Matthew Itkin, fautori di un sound sperimentale e complesso, che li ha tenuti impegnati durante lintero anno passato per giungere a realizzare questo loro primo album.
Regalare al rumore elettronico sottili armonie appena accennate, ma sufficienti
a far uscire dal puro caos le loro composizioni non è opera facile, tuttavia
i nostri due riescono in questa opera e possono essere enumerati nella ristretta
cerchia di quei poeti del rumore in cui troviamo Oval,
Jan Jelinek e pochi
altri.
Non esiste etichetta stilistica che possa ricomprendere lopera di Sica, se non quella vaga, misteriosa e purtroppo criptica del genere davanguardia e sperimentale.
La ricerca di melodie minimali ed il ricordo destrutturato di stili conosciuti, come la ambient e lelectro, riescono facilmente a dare allascoltatore le chiavi giuste per comprendere il linguaggio di queste composizioni ed entrare così in sintonia con un mondo musicale fatto di microritmi e microstrutture melodiche sovrapposte allinfinito, sino al più complesso silenzio.
Il suono di un pianoforte, di uno strumento a corda, o di quello che gli assomiglia di più, possono rappresentare la prima e più comprensibile via di accesso a questi dodici brani, che, pur nella loro separazione fisica, sono fluidi in modo totale e sembrano compenetrarsi luno nellaltro senza soluzione di continuità.
Partially Function Stub non vuole aggiungere nulla agli artifici sonico pittorici del suono del rumore, ma desidera, con il suo approccio morbido e tendenzialmente fruibile, consentire ad una più larga fetta di utenti la possibilità di entrare in contatto con questo stile davanguardia che lentamente, ma in modo inarrestabile, conquista posizioni nellattenzione degli artisti del settore sperimentale.
Voto
8.5
|
 |
|