E' vero, il mondo musical elettronico ha oggi un grandissimo numero di abitanti autistici che, ben isolati nel loro personale home studio, sfornano un gran numero di albums spesso intriganti e, pur sul solco comune, non privi di sprazzi di originalità. Ma qui, ladies & gentlemen, siamo di fronte ad un musicista di grande classe e spessore. Immerso nella splendida natura del suo nativo Messico, Fernando Corona abbandona per il momento la sua collaborazione con il Nortec Collective di Tijuana e sceglie l'alias Murcof per presentarci il primo lavoro solista intitolato Martes (Leaf, distr. Wide). Difficile rendere a parole la brillantezza espositiva di Corona, anche se sicuramente a larghi tratti l'ispirarazione della sua musica si può ricollegare alla contemporaneità classica di un Gorecki e di un Arvo Part (così come anche, perché no, di Terry Riley, Steve Reich, Brian Eno e Cluster, perfino Tuxedomoon e gli italiani e splendidi Technophonic Chamber Orchestra). Coniugando orchestralità e minimalismo di estrazione tedesca (~scape, Chain Reaction, tra un click & cut ed uno scratch....), coralità e atmosfere dub, Murcof Corona si propone una serie di affascinanti composizioni il cui titolo inizia (curiosamente?) sempre per M ("Memoria", "Marmol", "Maiz", "Mes", "Mapa", "Mir", il "Mum") fino alla conclusiva riepilogativa "Unison" in un universo elettronico tematico: quasi a volerci condurre per mano in un'extrasensorialità extraterrestre quale quella marziana dell'altipiano immortalato nella foto di copertina. Senz'alcun dubbio, di un altro pianeta!
Voto
8.5
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