Artista poliedrica dalle mille collaborazioni importanti, Andrea Parker,
torna tra noi con il suo nuovo mini cd The Dark Ages.
La forte e variegata creatività, che da sempre denota le attività musicali di
Andrea Parker, è uno degli ingredienti che questa splendida ragazza riversa a
piene mani anche in questo suo ultimo lavoro, pubblicato dall'etichetta Quatermass e distribuito in Italia da Audioglobe.
Senza risparmiarsi in alcun modo, Andrea, come il prezzemolo, con la sua arte
musicale compare ovunque: a fianco di personaggi del calibro di Philip Glass e
Bang on a Can, in un'imprecisata quantità di remix, prodotti per artisti come Depeche Mode, Lamb,
Mira Calix, The Orb e Ryuichi
Sakamoto, e per finire in alcuni ottimi album per etichette come la R&S,
Infonet e Mo Wax.
The Dark Ages può contare sulla forte carica emotiva di cinque brani, che
all'inizio ci fanno scendere in pista per scatenarci e in un secondo momento
riescono a farsi apprezzare anche per lo spessore musicale, che Andrea sa
incuneare nella loro pulsazione elettronica.
Electro dalle tinte oscure, questo è il panorama sonico con cui il brano Empty
Words ci accoglie, e non si tratta di una semplice oscurità vuota, in quanto i
suoi tappeti sonori riverberano le cose più dark ambient di Alec Empire, echi
profondi ed evocativi, a tratti anche ambient, in grado di coinvolgere più la
mente del corpo.
I brani successivi, Expedition e Invasion in particolare, non sono da meno con
il loro felice abbinamento tra le bass line, che corrono a perdersi nei
riverberi dello sfondo sonico, e la ritmica precisa, meccanica ed automatica
dell'electro, che scandisce il tempo che fugge.
Andrea Parker mostra una padronanza del mezzo elettronico pressoché perfetta e
tale da consentirle di piegarlo ad ogni suo desiderio sonico; nascono così le
particolari atmosfere oscure ed agorafobiche, che elevano la techno dalla mera
dancefloor e le donano un forte spessore e la capacità di emozionare.
Voto
9
|
 |
|