Another
Dangerous
RU-Y2K Project presenta:
(Imperativi
categorici!)
E
voi? ...Da che parte state?
...Ditelo prima che sia troppo tardi.
Siamo tutti più liberi, liberi di credere
quel che ci pare.
Anche che esprimere opinioni forti sia segno di integrità intellettuale
e che le provocazioni giornalistiche
siano il motore della
consapevolezza collettiva anche quando nessuno legge più nel cuore
degli altri.
Siamo tutti più liberi di credere d'aver ragione su tutto anche se
le opininioni ci vengono fornite precotte.
Siamo tutti più liberi di credere d'esser liberi anche se la libertà
ci viene fornita senza le istruzioni per l'uso.
Siamo tutti più liberi ma non sappiamo ancora
che farcene.
(Meta-notizie dal Tiggì-Urlo)
Dilemmi del terzo millennio risolti in diretta su
©
2003 Another
Dangerous RU-Y2K Project
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Commenti a parte:
...Ah,
e voi non fate quella faccia! In un periodo storico di Grandi Tragedie che
cosa ci resta se non qualche briciola di sciagurato cinismo?
fine della strip
(continua con "The Final Cut" Le Opinioni
di un poeta cyberentico)
The
Final Cut
(Fredde opinioni in controfase per un
periodo fin troppo caldo)
* * *
Columbia.
Perché le sciagure
non si sommino alle sciagure è necessario riconoscere la difficoltà
dell'uomo di calarsi nella realtà oggettiva evitando di dare corpo
alle ombre del pregiudizio.
Non ho sentito nessuno alzare lamenti di fronte a sciagure ben più
evitabili, non ho sentito nessuno paventare ritorsioni contro la ricerca militare
se questa produce incidenti di altrettanta gravità.
Eppure sembra che, le sciagure, quando avvengono nello spazio (e soprattutto, in seguito a enormi sforzi collettivi per aumentare le conoscenze dell'uomo), abbiano un peso maggiore sull'immaginario collettivo e si rivestano di nefanda arroganza della ragione.
C'è una parte
di noi che sembra indugiare sulla soglia del medioevo e teme di attraversarla
con la conseguente perdita delle proprie incertezze, così comode da
gestire perché infantili e magiche.
C'è una parte di noi che fugge dalla ragione per rifugiarsi nelle mitologie
e teme il disvelamento della realtà.
Eppure, molti degli stessi
che guardano con sospetto le ricerche scientifiche che si svolgono al di sopra
della nostra inquinatissima atmosfera, accettano di buon grado o con sorda
rassegnazione le mostruosità che giornalmente si spalmano sulla fetta
di pane del quotidiano sterminio che i Media ci offrono come antipasto, primo,
secondo e dessert.
Migliaia di morti inutili e decisamente cretine sulle strade. E questi morti
non erano alla guida di complicatissimi Shuttle, naufragati nel rientro in
atmosfera ad una velocità sei volte superiore a quella del suono, bensì,
padri di famiglia o giovani virgulti pieni di speranze per un roseo avvenire,
piloti di automobili ultrasicure che viaggiavano a velocità decisamente
inferiori.
Ho detto migliaia di
morti.
E sullo Shuttle
erano solo in sette.
Chiunque fossero, poeti
o scienziati, imbecilli o saggi, militari o civili, credenti od agnostici,
che fossero normali impiegati, operai, massaie, pensionati od insostituibili
studiosi, questi uomini sono morti per una ragione che ora ci sfugge.
La ragione di questo disastro, quale che sia, sarà una ragione utile
solo se servirà ad evitare il ripetersi dello stesso disastro.
Non dobbiamo aggiungere altro o speculare su questo per dare forza al nostro
desiderio di controllo e di censura su quel che non conosciamo o facciamo
fatica a comprendere.
Questa civiltà ipertecnologica ha paura della tecnologia e poi si avvelena
con veleni primordiali.
Ideologie, Religioni, Politiche e Filosofie medievali.
Vero è che gli ignoranti vorrebbero l'ignoranza al potere, per sentirsi
giusti, invulnerabili nelle loro idee sul mondo e sulla realtà del
mondo, perfettamente a posto così.
Ma noi dobbiamo guardare oltre il disastro senza amplificato con il nostro
terrore dell'ignoto, dimenticando che i maggiori pericoli vengono proprio
dall'eccessiva confidenza con quel che c'è apparentemente noto. Ci
massacriamo sulle strade come se questo fosse inevitabile, come se fosse qualcosa
di talmente imponderabile che non si può in alcun modo fermare. Ed
è una strage mostruosa, una guerra non dichiarata che non si limita
a colpire gli imbecilli che la provocano.
Dovremmo riflettere su questa enorme contraddizione.
Perché la vita è preziosa, la ricerca è preziosa, la
curiosità è preziosa, le ricadute positive di queste ricerche
sono entrate nelle nostre comodità quotidiane, comodità che
dimentichiamo quando critichiamo gli sforzi della ricerca pura e l'avventura
dello spazio.
Questi uomini sono morti e nessuno può negarlo.
Sono morti perché qualcosa non ha funzionato od è stato un errore umano?
Per il momento non lo sappiamo con certezza.
Quel che sappiamo con certezza è che qualcuno alzerà la voce a chiedere di interrompere inutili costose ricerche spaziali, dimenticando che la tecnologia del suo pace-maker, i medicinali di sintesi che usa hanno tratto beneficio proprio da queste.
Ma quest'ultima considerazione
è una sciocchezza.
Probabilmente vincerà l'ignoranza, il pregiudizio, la chiacchiera da
Bar.
Come sempre.
E il Papa? E Bush? li
abbiamo dimenticati? No, macché. Loro sono lì e noi siamo qui.
Ma noi che ci facciamo qui? Come potremo varcare la soglia della pace, dello
spazio e della speranza se ancora non sappiamo varcare la soglia del medioevo?
lascio a voi la risposta.
Nel frattempo, nel mentre in cui ci pensate, io saluto i miei sette Amici.
Addio Uomini e Donne del Columbia.
...
(tratto da: Le
opinioni di un Poeta cybernetico)
© RU-y2k Project
***
Il mio più sentito cordoglio alle famiglie
ed ai Popoli Americano, Indiano ed Israeliano.
(RU-y2k)
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