...Siamo ancora
tutti americani?
Siamo
tutti più liberi, liberi di credere che le celebrazioni dell'11 settembre
siano state
il tributo alle vittime innocenti,
mentre la retorica, il
continuo osceno spettacolo delle torri che crollavano
usato come sfondo ai soliti contaballe che blaterano in video per ingrassare
il loro Share personale
sia solo il delirio di un vignettista malvagio. Liberi di credere.
... O solo di credere.
(Meta-notizie dal Tiggì-Urlo)
Dilemmi
del terzo millennio risolti in diretta su
(Commenti a furor di
popolo, un attimo prima che sia troppo tardi!)
***
12 Settembre 2002
Retorica e dolore in un giorno di lutti
dimenticati .
E' finalmente
accaduto quel che doveva accadere: la retorica ha alfine trionfato ed il
gozzovigliare dei media e della politica si è appropriato del lutto
più grave! Quello di una intera comunità, di una città
immensa ed ordinata, quello di una democrazia liberale e dedita solo agli
affari ed alla routine familiare e sociale. Una città occidentale
che nessuno può disgiungere dal simbolo che rappresenta ed anzi,
proprio grazie a quel simbolo è divenuta oggetto di martirio, un
martirio inutile in ogni senso.
Questo è quel genere di tragedia che trascende sé stessa per
divenire un elemento di contesa fra i parassiti e gli approfittatori che
costellano le democrazie così come qualsiasi altro tipo di aggregazione
sociale, ordinata o meno. Ed
è di questa commemorazione - divenuta pretesto per amplificare la
retorica dei massimi sistemi, la retorica che serve unicamente a giustificare
i templi eretti in onore della guerra dei ricchi sempre più ricchi
contro i poveri sempre più poveri - che vorrei celebrare gli impossibili
funerali.
C'è purtroppo un fasto gorgogliante, una bavetta ai lati delle labbra,
una spietata logica paranoide che se ne infischia dei diritti e della democrazia
liberale per coniugare il proprio fallimento umano con il bisogno non dichiarato
di trovarsi dei nemici: e questo avviene in entrambe le parti, terroristi
ed istituzioni politiche. Tutto al di sopra delle teste ignare delle genti
operose o disfatte dagli attentati suicidi così come dai lenti ma
inesorabili avvelenamenti ambientali, posti come contropartita per uno sviluppo
che ha prodotto soprattutto grandi capitali indifferenti alle conseguenze
dei metodi impiegati per la loro realizzazione ed accumulo.
Sono morte migliaia di persone in una città pacifica, uccise dall'idiozia
più che dalla follia di qualche esaltato. E l'idiozia è già
di per sé una condanna all'oblio.
Gli attentatori sono morti inutilmente, così come
le loro vittime: non altrettanto è accaduto ai mandanti ed a coloro
i quali hanno speculato, vuoi per motivi politici, vuoi per motivi economici,
sulla grande tragedia. Costoro vivono nel loro dolore o nella loro soddisfazione,
indifferenti a tutto se non al proprio smisurato Ego, di cui solo odono
la voce.
E' triste dover riconoscere che questa civiltà occidentale non ha
saputo trovare dentro di sé gli anticorpi all'indifferenza ed alla
cupidigia, al bisogno di potere e di vendetta per la sua assenza.
Ci sono più tiranni e carnefici in una sola città come Roma,
New York o Tokyo di quanti se ne possano immaginare in tutta la storia dell'umanità.
Ma ci sono tiranni e tiranni, alcuni visibili a causa delle loro atrocità,
altri invisibili per la stessa ragione.
Finiamo
perciò per dimenticare che la gente comune vuole vivere n un mondo
tranquillo, poter vivere ed invecchiare serenamente, crescere i propri figli,
coltivare le amicizie, divertirsi, nutrirsi e riposare quando è stanca
o bisognosa di cure.
Gli unici a non dimenticarlo, purtroppo, sono gli sciacalli e gli squali
che attraversano come comete il cielo stretto delle democrazie e dei regimi
non oppressivi, così come le dittature di varia natura e forma: costoro
sono sempre pronti ad usare ogni occasione per imbandire la tavola della
loro propaganda e più gridano al pericolo più fanno presa
sulle paure universali per imporre come unica e ragionevole la loro scelta.
Il potere è un'illusione, questa è una certezza: ma è
infinitamente più facile vedere gente ad uno spettacolo di illusionismo
che da una semplice rappresentazione della realtà.
nessuno va a teatro per vedere attori che non recitino qualcosa. E
questo è quanto accade: una commemorazione così grande come
quella dell'11 settembre non poteva passare senza l'intervento dei Media
ed il vantaggio dei politici. New
York si è riempita di avvoltoi e di Jene. Quando c'è odore
di morte, queste creature si fanno sempre vive come natura comanda.
Business is Business.
Politics is Politics.
Death is Death.
Amen.