Un
percorso lungo e variegato quello di Giovanni
Pellino in arte Neffa: veterano dell’hip hop italiano della prima
ora e protagonista indiscusso della scena underground nazionale prima
con la formazione punk Negazione, poi con l’Isola Posse All Star e
quindi con i Sangue Misto. Arrivi e partenze è il terzo album da
solista per Neffa
dopo il fortunato esordio con Neffa e i messaggeri della Dopa e 107
elementi. La prima sensazione è che il titolo risulta quanto mai
azzeccato: sembra che Neffa abbia
voluto svariare con indole disincantata (ma spesso ispirata) attraverso i
propri modelli di riferimento, lasciando l’hip hop momentaneamente in
secondo piano per rileggere in modo originale il proprio background musicale.
Non a caso il sound emergente è ricercatissimo e molto vario: lungo i
quattro brani strumentali e le nove canzoni della tracklist Neffa spazia in
libertà tra soul, rhythm’n’blues, blues, funky, acid
jazz, una spruzzata di reggae ed un pizzico di bossa. Il
risultato è decisamente solare ed intrigante sul fronte musicale, in cui Neffa
dimostra efficaci modalità di ripartenza dai suoi punti di arrivo, costruendo
nel complesso un intelligente omaggio ai mille sfaccettature degli anni
Settanta. Sul versante testuale le canzoni invece talvolta non sembrano
sorrette da una corrispettiva felicità letterale, ma è anche vero che in Arrivi e partenze
in primo piano figurano senza dubbio ritmiche e musiche. L'album si apre
con la strumentale titletrack, un brano felicemente sospeso tra acid
jazz e funky che Isaac Hayes sicuramente apprezzerebbe, come del
resto Funky mirandola e Alfa 2000. A ruota arriva il
fortunatissimo singolo La mia signorina, che sembra piuttosto
commerciale e dal testo inconsistente, ma che è un perfetto esempio di soul
disimpegnato d'annata, allegro, gradevole e decisamente contagioso. Con la
successiva Mistiche vibre Neffa si muove
invece in un suggestivo territorio di contaminazione che miscela con gusto i primi
Pink Floyd con un sound che ricorda non poco quello dei Morcheeba. Non si
discosta molto da questa particolare amalgama musicale neppure Scordati di
me che, insieme alla conclusiva Andare avanti, costituisce uno dei
pochi momenti d'introspezione di tutto il disco. Come La mia signorina,
anche Sano e salvo presenta una patina d'annata che ricorda da vicino la
canzone d'autore italiana anni Sessanta. Dopo la leggera bossanova della
strumentale Laura arrivano il reggae di Ti perderò,
vagamente celentanesca, e il contagioso funky con screziature R'n'B
di Alla fermata. Resta da segnalare la rarefatta e psichedelica Tutto
il tempo, interpretata dall'ospite Francesca Touré. Un gustoso cocktail
sonoro shakerato con molto gusto.
Neffa, Arrivi e partenze [Mercury 2001]
Voto
7
|
|
|