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  25/04/2024 - 02:58

 

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Neffa
Arrivi e partenze
[Mercury 2001]

 




                     di Paolo Boschi


Un percorso lungo e variegato quello di Giovanni Pellino in arte Neffa: veterano dell’hip hop italiano della prima ora e protagonista indiscusso della scena underground nazionale prima con la formazione punk Negazione, poi con l’Isola Posse All Star e quindi con i Sangue Misto. Arrivi e partenze è il terzo album da solista per Neffa dopo il fortunato esordio con Neffa e i messaggeri della Dopa e 107 elementi. La prima sensazione è che il titolo risulta quanto mai azzeccato: sembra che Neffa abbia voluto svariare con indole disincantata (ma spesso ispirata) attraverso i propri modelli di riferimento, lasciando l’hip hop momentaneamente in secondo piano per rileggere in modo originale il proprio background musicale. Non a caso il sound emergente è ricercatissimo e molto vario: lungo i quattro brani strumentali e le nove canzoni della tracklist Neffa spazia in libertà tra soul, rhythm’n’blues, blues, funky, acid jazz, una spruzzata di reggae ed un pizzico di bossa. Il risultato è decisamente solare ed intrigante sul fronte musicale, in cui Neffa dimostra efficaci modalità di ripartenza dai suoi punti di arrivo, costruendo nel complesso un intelligente omaggio ai mille sfaccettature degli anni Settanta. Sul versante testuale le canzoni invece talvolta non sembrano sorrette da una corrispettiva felicità letterale, ma è anche vero che in Arrivi e partenze in primo piano figurano senza dubbio ritmiche e musiche. L'album si apre con la strumentale titletrack, un brano felicemente sospeso tra acid jazz e funky che Isaac Hayes sicuramente apprezzerebbe, come del resto Funky mirandola e Alfa 2000. A ruota arriva il fortunatissimo singolo La mia signorina, che sembra piuttosto commerciale e dal testo inconsistente, ma che è un perfetto esempio di soul disimpegnato d'annata, allegro, gradevole e decisamente contagioso. Con la successiva Mistiche vibre Neffa si muove invece in un suggestivo territorio di contaminazione che miscela con gusto i primi Pink Floyd con un sound che ricorda non poco quello dei Morcheeba. Non si discosta molto da questa particolare amalgama musicale neppure Scordati di me che, insieme alla conclusiva Andare avanti, costituisce uno dei pochi momenti d'introspezione di tutto il disco. Come La mia signorina, anche Sano e salvo presenta una patina d'annata che ricorda da vicino la canzone d'autore italiana anni Sessanta. Dopo la leggera bossanova della strumentale Laura arrivano il reggae di Ti perderò, vagamente celentanesca, e il contagioso funky con screziature R'n'B di Alla fermata. Resta da segnalare la rarefatta e psichedelica Tutto il tempo, interpretata dall'ospite Francesca Touré. Un gustoso cocktail sonoro shakerato con molto gusto.

Neffa, Arrivi e partenze [Mercury 2001]

Voto 7 

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