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Fra gli eventi di fine estate è sicuramente da segnalare Big Bang Circus, un nuovo lavoro che la Biennale di Venezia 2002 propone con la regia di Christine Dormoy, fondatrice de La compagnie Le Grain, uno dei gruppi francesi più attivi negli ultimi anni nell'ambito del teatro musicale contemporaneo. L'opera, che è in scena il 20 e 21 settembre 2002 al Teatro Piccolo Arsenale di Venezia e l'8 e 9 ottobre 2002 alla Sala Tripcovich di Trieste, è un po' la scommessa di questa edizione del Settore Musica (che dal '99 si avvale della direzione artistica di Bruno Canino) della Biennale di Venezia. L'evento si avvale della partitura del compositore contemporaneo vivente Claudio Ambrosini. Ci auguriamo che, visto che questa opera dedicata alla nascita dell'universo (passando dalla mitologia classica alle formulazioni scientifiche) quella della Dormoy sia una regia giocata sulle interazioni fra la musica contemporanea di Ambrosini e il teatro, sulle intuizioni del libretto di Cappelletto. Ma anche sull'improvvisazione ordinata (in cui il circo sarà più che altro uno stato d'animo, uno dei tanti modo di intendere la scena), ma anche e soprattutto sull'attualità dei miti, sul fascino che ancora (o forse sempre di più) oggi le figure mitologiche sono tornate a esercitare sull'immaginario contemporaneo. Si tratta di una creazione a 360 gradi sul mito della creazione e sull'inizio della vita. E se la narrazione si avvantaggia di una sterminata carrellata di citazioni (visuali, poetiche, letterarie e scientifiche), sarà anche lo stile dei costumi a delineare (al pari della musica e del canto) i personaggi, a fornire un autentico trampolino di lancio alla drammaturgia che supporta la partitura di Ambrosini. Il progetto dovrebbe essere insomma denso di spunti. Tutto dipende da come saranno portati avanti. Come tanto teatro musicale contemporaneo (o, se preferite lirica contemporanea), che da tempo è al contempo sinonimo di sperimentazione e di ricerca della qualità. per questa produzione il direttore d'orchestra è Marcello Panni, la messa in scena di Christine Dormoy, i costumi e gli elementi scenici sono di Stefania Battaglia, la scenografia di Philippe Marioge, il light design di Dominique Mabileau, la regia del suono e live electronics di Alvise Vidolin. Gli interpreti sono il soprano Sonia Visentin, il mezzosoprano Paola Seno, il tenore Giovanni Gregnanin, il basso Abramo Rosolen e l'attore Marco Zannoni.
Voto
6