6 edizioni, 7 paesi, 22 testi, 27 autori, 3
teatri, 22 registi, 75 attori, 23 operatori e tecnici, ecco i numeri di
Tramedautore 2006, il Festival internazionale della nuova drammaturgia che si
tiene a Milano dal 13 al 24 settembre 2006. Il festival organizzato da Outis, che scommette su una drammaturgia in
presa diretta con il mondo d’oggi, nella convinzione che la contemporaneità
costituisce la chiave di volta per un dialogo più stimolante con lo spettatore
si svolgerà quest’anno in tre sale teatrali milanesi Piccolo Teatro - Teatro Grassi (da
mercoledì 13 a domenica 17 settembre), Teatro Arsenale (martedì 19 e
mercoledì 20 settembre) e Teatro Out Off
(da giovedì 21 a domenica 24 settembre). Saranno i nuovi autori dei
paesi dell’Europa centro Orientale (Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Slovacchia,
Ungheria, Italia) e la nostra drammaturgia, ad animare il ricco calendario di appuntamenti
della sesta edizione di Tramedautore.
Un viaggio lungo dodici giorni in cui verranno
proposti performance e mise en espace, che permette ai testi di abbandonare la
dimensione scritta, per una prima verifica sulla scena delle sue potenzialità
teatrali. Ma non mancheranno spettacoli. Anche grazie al gemellaggio con il Festival
Quartieri dell’Arte di Viterbo, con cui condividiamo spettacoli stranieri e
italiani. Una kermesse di linguaggi,
storie, aspirazioni, incontri e sodalizi: tra autori, attori e registi, tra
autori e spettatori all’insegna della vitalità e del confronto per un
rinnovamento profondo del teatro contemporaneo. Una drammaturgia in presa
diretta con il mondo d’oggi, nella convinzione che la contemporaneità
costituisce la chiave di volta per un dialogo più stimolante con lo spettatore.
L’apertura della manifestazione è affidata
alla Russia: saranno infatti i giovanissimi fratelli Oleg e Vladimir Presnjakov
ad inaugurare il festival con Recitare la vittima (mercoledì 13/9 –Piccolo
Teatro Grassi). Il testo, scritto nel 2002, è stato diretto numerose volte da
registi di fama, non ultimo la fortunata messinscena del regista lituano Oskaras Korsunovas, presentata
lo scorso marzo a Torino in occasione della X edizione del Premio Europa per il
Teatro.
Sempre dalla Siberia arriva il giovane Ivan
Vyrypaev, drammaturgo, scrittore, regista e attore che, dopo la
partecipazione alla 63ª
Mostra Cinematografica di Venezia con la sua pellicola d’esordio Ejforija
(Euforia), sbarca a Milano e presenta Ossigeno, testo dalla particolare
struttura musicale. Che ha vinto il Golden Mask a Mosca nel 2004. La lettura
scenica, in collaborazione con Teatrino
Clandestino, è adattata e diretta da Pietro Babina, in scena Fiorenza Menni
e Marco Cavalcoli.
Dalla Slovacchia la traduttrice e
autrice Eva
Maliti Franova, una delle personalità più i riconosciute del teatro
polacco, con Il sogno del visionario, (giovedì 14/9, Piccolo Teatro Grassi) testo
che chiude la trilogia sulla storia della Slovacchia (Conrad l’Immortale, 2001
e La Vergine della grotta, 2003). Composto da due atti il testo si presenta
impregnato da un humor che non cade mai in una comicità banale.
Dal panorama della drammaturgia
contemporanea della Polonia Michal
Walczak, autore molto apprezzato dalla critica polacca, si presenta (sabato
16/9 al Piccolo Teatro Grassi) con il testo Viaggio all’interno di una stanza (2003),
lucido e apprezzato studio sulla paranoia. Il testo ha ottenuto il
riconoscimento dal Ministero della Cultura Polacco per la migliore opera
drammatica contemporanea e in seguito ad una recente messinscena a Olsztyn, ha
scatenato polemiche tra i cattolici polacchi.
Domenica 17 settembre sempre al Piccolo Teatro
Grassi, si assiste alla mise en espace Quartetto dell’ungherese György
Spiró (1946), il più noto autore teatrale ungherese contemporaneo ed è
diretto da Sofia Pelczer.
Non meno consistente è la sezione riservata
alla drammaturgia contemporanea italiana. Infatti, tra giovani e più consolidati autori,
vengono presentate diverse proposte inedite e un fuori programma (domenica 17
settembre, ore 12 - Piccolo Teatro Paolo Grassi), che permetterà agli
spettatori di incontrare l’indignato e monologante scrittore Aurelio
Picca con la lettura del suo poemetto L’Italia è morta, io sono l’Italia.
Tra gli autori, Gian Maria Cervo presenta L’uomo
più crudele (venerdì 15/9 –Piccolo Teatro Grassi) un testo ambientato in
Ungheria nel Seicento, che racconta il primo processo per vampirismo
documentato dalla medicina ufficiale. Alla sua prima opera teatrale, la
scrittrice e illustratrice Linda Ferri (per il cinema co-sceneggiatrice di La stanza del figlio di
Nanni Moretti, Luce dei miei occhi e La vita che vorrei di Giuseppe Piccioni e Anche
libero va bene di Kim Rossi Stuart) con gli scavi psicologici al centro de La
conversazione (venerdì 15/9 –Piccolo Teatro Grassi).
Presenze internazionali anche tra gli attori,
è infatti il caso del senegalese Mamadou Dioume (attore spesso impegnato con Peter Brook e che annovera
con lo stesso numerose collaborazioni, non ultimo il ruolo di Bhima nel
“Mahabharata”) protagonista de Semmelweis di Luciano Colavero il sabato 16/9 –
PiccoloTeatro Grassi, regista e drammaturgo marchigiano, classe 1970, che
annovera tra le varie collaborazioni quella con Peter Stein. Il testo racconta
gli ultimi istanti della vita di uno degli eroi scientifici dell’Ottocento: Ignazio
Filippo Semmelweis (1818-1865), il debellatore dell’infezione puerperale.
I testi proposti per le ultime due giornate
del festival non tradiscono il livello di tutta la manifestazione: la messa in
scena di Vi, testo costruito dal confronto di quattro autori (Paolo Bignamini,
Gian Maria Cervo, Valentina Diana e Tiziano Fratus) con le tematiche e lo stile
che pervadono il romanzo Voyage au Bout de la Nuit di L. F. Cèline e coprodotto
da ‘O Zoo Nô, ScenAperta, Festival Quartieri dell’Arte, Mutamento Zona
Castalia.
Non manca Rocco D’Onghia
con il suo Doppia Finzione, nato da un laboratorio con gli allievi di Teatro
Primo Studio, Scuola Internazionale di Teatro, Cinema e Recitazione di Milano e
diretto da Stefano Monti, direttore di
numerose regie nella lirica, prosa e nel teatro di figura, e aiuto regista di
Ronconi, Puecher e Bolognini. Il programma la domenica 24/9 al Teatro Out Off si
conclude con la performance di Gianluigi Gherzi con Errata Corrige – Il giornale
a teatro. Un evento dove il mondo del teatro incontra quello del giornalismo e
dove l’attualità diviene materia teatrale.
Voto
7 ½
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