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  20/04/2024 - 11:29

 

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Motus
X(ics) 3
Halle-Neustadt è l’ultima tappa del viaggio intrapreso nel 2007 alla Biennale Danza di Venezia
In scena al Teatro Studio di Scandicci dall’8 al 10 gennaio 2008 Silvia Calderoni, Sergio Policicchio, Mario Ponce-Enrile, Ines Quosdorf e Mariuccia Carcangiu

 




                     di Tommaso Chimenti


La giovinezza è un panda in via d’estinzione, che si sfarina, si disfa come in un videogioco, assumendo le fattezze di un teschio tutt’altro che amletico. Sulla strada dei Motus, nelle periferie europee visitate, tutto è irrimediabilmente in bianco e nero e la massima adrenalina del sentirsi vivi è quella di attraversare la strada quando le macchine clacsonanti si avvicinano spedite. Si sta sulla panchina come le foglie d’autunno con basi hip hop e sacchetti di plastica, ritmi a scandire il tempo che non ha importanza, di sms zeppi di contrazioni, dal linguaggio sincopato, costretto, accartocciato. Come quelle vite che aspettano cercando il movimento in pattini in linea per andare in nessun luogo.

Hanno cappelli e cappucci, maschere e caschi, non vogliono farsi riconoscere, ma massificarsi, nascondersi, sparire nella consapevolezza di essere gramigna nel giardino della società civile, quella che produce e consuma, che è impegnata, che diventa alibi e limite. Tutt’attorno la violenza dei grandi spazi (potremmo essere alle Vele di Scampia o allo Zen di Palermo o all’Isolotto o a Scandicci stesso) e domande che frullano come pale eoliche: “A che cosa serve la libertà di parola se non abbiamo niente da dire?”, “Morire di fame o morire di noia?”. La stessa noia che prova un animale in gabbia allo zoo che, alla sua morte, verrà sostituito.

La repressione è autoguidata e autoindotta dal grande magazzino di polistirolo, dal centro commerciale che luccica, sempre più sbiadito, dallo shopping che lascia vuoti, dal carrello della spesa di ferro arrugginito, per una rabbia distruttiva e implosiva che non ammette perdenti. Voto: 7, esclusa la parte finale che miscela prima Gaza e poi scontri fiorentini tra studenti e polizia negli anni ‘70.

Voto 7 

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