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  25/04/2024 - 12:47

 

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Fanny & Alexander
Recensione Dorothy. Sconcerto per Oz
Una boccata d’ossigeno il teatro musicale
Ideazione Luigi de Angelis e Chiara Lagani, regia, scene, luci, orchestrazione Luigi de Angelis, drammaturgia Chiara Lagani, costumi Chiara Lagani e Sofia Vannini. Il 10 ottobre 2007 prima nazionale al Teatro Comunale di Ferrara, repliche il 14, 15 novembre 2007 al Italienischer Theaterherbst di Berlin, l’1 e il 2 febbraio 2008 al Teatro Palladium di Roma, il 30, 31 marzo e 1, 2 aprile 2008 al Teatro Alighieri di Ravenna, il 17 settembre al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto, il 30 settembre 2008 al Teatro Nuovo Montevergini di Palermo

 




                     di Giovanni Ballerini


Fanny & Alexander: presentazione O – Z West, 2011
Fanny & Alexander: Recensione Him, 2009
Fanny & Alexander: Recensione Dorothy. Sconcerto per Oz, 2007
Fanny & Alexander: Presentazione Dorothy. Sconcerto per Oz, 2007
Fanny & Alexander: ARDIS I (Les enfants maudits)
Fanny & Alexander: Alice vietato >18 anni
Fanny & Alexander: Ponti in core
Fanny & Alexander: Requiem


Un concerto, anzi uno sconcerto per rinnovare con più di una boccata d’ossigeno il teatro musicale, per travolgere, con una forma spettacolare spiraliforme, i luoghi comuni, le inutili convenzioni di tanta musica contemporanea (spesso stravolta da ghirigori e virtuosismi sperimentazioni fini a se stesse).

Intriga e appassiona Dorothy. Sconcerto per Oz, lo spettacolo proposto in prima nazionale il 10 ottobre 2007 al Teatro Comunale di Ferrara. Fanny & Alexander hanno fatto le cose in grande e con questa produzione importante (25 persone al seguito), realizzata con la Macedonian Opera and Ballet e il Kampnagel Hamburg, la compagnia ha ravennate ha confermato di possedere estro drammaturgica e tecnologico, ma anche tanta fantasia. Il risultato è uno spettacolo irruente e vorticoso come un tornado. Dorothy appunto (ma anche quello dell’immaginazione).

“Lo sconcerto - sottolineano Luigi de Angelis e Chiara Lagani nelle note di regia - è una forma musicale spiraliforme, una stratificazione di esecuzioni live, omaggio dichiarato alle vertiginose Europeras di John Cage; è un esperimento di alchimie vocali, strumentali, luminose, linguistiche, fisiche, umane".

Approfittando che nel precedente spettacolo (Doppia Odissea) Ronconi aveva alzato la platea quasi al livello del palco, Fanny & Alexander hanno trasformato il Teatro Comunale di Ferrara in un luogo senza tempo, in una sorta di rifugio dai fortunali, cosparso di materassi e coperte (come nello stadio di New Orleans per Katrina). Un luogo adatto per far sistemare il pubblico, coinvolgendo la sua attenzione sul patinoire, facendolo vivere per un ora e mezzo in simbiosi con le performance degli artisti: Chiara Lagani, Francesca Mazza, Fiorenza Menni, i soprani Milena Arsovska, Annalisa Bartolini, Filomena Diodati, la violinista Nicoletta Bassetti, la pianista Janinka Nevceva, l'oboista Maria Chiara Braccalenti, il Dorothy Ensemble, diretto da Elena Sartori. E Marco Cavalcali, che sulla ribalta dà vita a un incrocio fra un Dj, un tribuno - dittatore e un finto direttore d'orchestra con la bacchetta in continuo movimento, un essere ossessionato dal film The Wonderful Wizard of Oz, di cui sciorina alla sua maniera, ma senza tregua (storpiandoli), i motivi della colonna sonora.

In realtà in questo spettacolo è tutto il teatro a diventare spazio scenico, luogo di caos e d’arte. Uno scrigno d’energia che si apre e si chiude sempre da una parte diversa, dispensando sensazioni, emozioni. A una serie di interventi performativi frammentati, pian piano fa spazio un lavoro corale. Ma niente viene vissuto fino in fondo. E sono proprio questi abbozzi di canto, di accompagnamento, di azioni solistiche o orchestrali a fare la differenza. Il pubblico si trova continuamente a cambiare percezione, attratto dalle tante luci al neon che abbracciano la scena e i palchi, dai suoni sgangherati o melodiosi, dalle urla o dal recitato delle attrici, delle cantanti, delle musiciste rifugiate in teatro per scampare al disastro.

La colonna sonora realizzata dal vivo si sbizzarrisce in varie direzioni: arie della Sonnambula di Bellini, Madama Butterfly di Puccini, Lakmè di Delibes, Pygmalion di Coignet e Prometheus di Scriabin, della colonna sonora originale del cult film con Judy Garland, dell'inno nazionale americano, di frammenti di testi di Lyman Frank Baum e Tommaso Landolfi (La pietra lunare, La piccola apocalisse, Il mar delle blatte).
Dorothy. Sconcerto per Oz  si articola in frammenti di un unicum che non ha voglia di manifestarsi compiuto. E continua a disintegrarsi e ricomporsi fino alla fine. Anche musicalmente. Anche dal punto di vista della storia narrata. Realtà e fantasy si sovrappongono, come gli echi dell’uragano Katrina e del meraviglioso mondo di Oz.. C’è un che di epico e tanto di terreno in questa performance, che angosciando fa pensare ai rifugiati dall’uragano, ma anche sognare un mondo parallelo in cui tutto si sovrappone e le percezioni si dilatano, come stravolte dal più intimo e segreto ciclone.

Voto 8 

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