nella
foto Alberto Capelli, Alessandro Gimignani, Hanif Khan,
Carlo Gatteschi, Ikram Khan, Vincenzo Vasi, Deobrat Mishra |
Il progetto INDOEUROPEAN MUSIC ENSEMBLE nasce e si concretizza
con il primo concerto in quartetto nel novembre del '97.
L'idea del gruppo è di far incontrare, scambiandosi artisticamente,
le due culture occidentale ed indiana.
Il progetto dell'I.M.E. è di discutere musicalmente
(cioè suonare) i concetti fondamentali propri delle due
culture, lasciando ai musicisti piena libertà espressiva,
in modo da non dover usare uno stile predefinito adatto ad un
determinato genere.
Salvaguardato ed anzi valorizzato il linguaggio di origine dei
vari musicisti si è trattato di costruire la musica, cercando
di tenere in equilibrio i fondamenti concettuali ed organizzativi
delle due forme.
I musicisti occidentali a grandi linee fanno tutti riferimento
alle posizioni estetiche di T.Adorno che chiedeva alla musica
ed all'arte in generale di rispecchiare le tensioni esistenti
nel reale, mentre per gli indiani la musica deve esprimere con
grazia e passione contenuti relativi ad argomenti specifici.
Ogni Raga, la forma espressiva tipica della musica classica
indiana, deve riferirsi ad uno dei nove sentimenti (amore, gioia
divertente, disgusto, rabbia, meravigliarsi, tristezza, pace,
devozione, malinconia), oppure a manifestazioni della natura (notte,
pioggia, tramonto ecc.).
Nell'I.M.E. il lavoro di costruzione della musica è
avvenuto usando per metà Raga riarrangiati dai musicisti
italiani e per l'altra metà composizioni dei musicisti
italiani riarrangiate dagli indiani.
|
|
Ognuno
dei musicisti viene chiamato ad esprimere concetti accettati in
comune con il proprio linguaggio, formando una specie di dibattito
nel quale il linguaggio comune è la musica.
Questa idea di gruppo musicale si realizza attraverso formazioni
diverse che portano avanti gli stessi principi dell'incontro tra
le due culture.
A seconda della presenza in Europa dei musicisti indiani, hanno
suonato e registrato nel progetto dell'Indoeuropean Music Ensemble,
formazioni che vanno dal duo sassofoni sitar o sassofoni sarangi
(il sarangi è una specie di violino indiano dotato di corde
di budello e di metallo, suonate non con lo schiacciamento della
corda sul manico, ma con l'innalzamento della stessa mediante la
parte superiore della falange che funge così da ponte mobile),
al quartetto con tabla o batteria, sitar, sax e sarangi, al quintetto
con l'aggiunta della chitarra, al settetto che comprende il quartetto
del Gezz Zero Grup (sax, chitarra, basso e batteria) con tabla,
sitar e sarangi, che ha pubblicato il brano "Power" nel
CD "Musica Gezz" del Gezz Zero Grup. Oltre a Carlo Gatteschi
collaborano nell'I.M.E. il chitarrista Alberto Capelli, il
bassista Vincenzo Vasi ed il batterista Alessandro Gimignani. |
E'
disponibile, su richiesta, il CD "Gandharva" pubblicato
nel numero di agosto della rivista "World Music",
contenente brani eseguiti in studio e dal vivo, sia con la formazione
"acustica", che con quella "elettrica" del
settetto con basso e batteria.
|
I musicisti indiani sono tutti giovani talenti della musica classica
indiana, figli di grandi maestri di strumento, aperti ed interessati
a conoscere le varie realtà della musica contemporanea
occidentale.
Sono il sitarista Deobrat Mishra, il sarangista
Ikram Khan ed i tablisti Hanif Khan e Jafar Khan.
cgattes@tin.it
|
|