30/11/2023
Arriva a Palazzo Medici Riccardi per il periodo dell’Avvento “La Natività. Sentire e vedere l'Admirabile signum”, cammeo espositivo che presenterà al pubblico una terracotta invetriata della bottega di Giovanni Della Robbia raffigurante la Natività e proveniente dalla sagrestia antica del Convento San Francesco di Fiesole. Il prezioso manufatto rimarrà esposto dal 1° dicembre al 16 gennaio 2024 all’interno della Sala del Caminetto, ambiente del percorso museale dedicato alle Madonne con Bambino. L’esposizione - promossa da Città Metropolitana e organizzata da MUS.E in collaborazione con la Provincia di San Francesco Stimmatizzato dei Frati Minori di Toscana - sarà presentata venerdì 1 dicembre alle 17 alla presenza di Letizia Perini, Delegata alla cultura Città Metropolitana di Firenze, Maria Federica Giuliani, Assessora ai rapporti con le confessioni religiose del Comune di Firenze, Valentina Zucchi, referente scientifico di Palazzo Medici Riccardi e fra Matteo Brena, Commissario di Terra Santa di Toscana che si confronteranno sul tema della natività e del presepe.
L’appuntamento si colloca all’interno del calendario delle celebrazioni per gli otto secoli dalla prima raffigurazione della Natività, che Francesco di Assisi realizzò a Greccio, una cittadina a pochi chilometri da Rieti. Nel 1223, infatti, il Santo patrono d’Italia si fermò nella valle del Reatino, probabilmente di ritorno da Roma, dove il 29 novembre aveva ricevuto da Papa Onorio III la conferma della sua Regola. Le grotte esistenti nei pressi di Greccio gli ricordavano quelle che aveva visto in Terra Santa e, in modo particolare, lo scenario di Betlemme. Due settimane prima di Natale, raccontano le fonti, Francesco chiamò un uomo di nome Giovanni e gli chiese di aiutarlo a realizzare il suo Presepe per il 25 dicembre, alla presenza di molti frati e la popolazione di Greccio. Da quella esperienza, grazie alla predicazione dei francescani, il Presepe si è diffuso capillarmente tra le case e le piazze di tutto il mondo, giungendo fino ai giorni nostri.
Giovanni Ballerini - Redazione Scanner.it
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