12/01/2021
“Le storie che raccontiamo con “Ossi di seppia” – dice Elena Capparelli Direttore RaiPlay e Digital - sono destinate prioritariamente ai giovani e giovanissimi. E’ un progetto ambizioso che vuole restituire valore alla memoria recente, trasformandola in qualcosa di pulsante e vivo per le nuove generazioni. Il nostro obiettivo - prosegue Capparelli - è andare in controtendenza rispetto alla velocità e alla massa indistinta di informazioni in cui siamo sempre più spesso sommersi, per offrire riflessioni e prospettive di lettura, attraverso il patrimonio delle Teche Rai, attraverso testimoni d’eccezione, ma soprattutto grazie ad una modalità narrativa moderna nel linguaggio e nel formato”.
Tra le ventisei puntate quella sul metodo Di Bella, il primo caso mediatico che ha visto le persone schierate contro gli esperti, e la vicenda di Carlo Urbani, il primo medico ad identificare un virus sconosciuto e letale persino a lui, la Sars. Si ripercorrono inoltre la tragedia di Rigopiano, l’assassinio di Giulio Regeni e le dimissioni di Papa Benedetto XVI. E ancora la morte improvvisa del calciatore Davide Astori e quella di Dj Fabo. Non si dimenticano il disastro nucleare di Fukushima e l’incidente di Seveso, due immani tragedie ambientali che attraverso le immagini d’archivio (le tute bianche che bonificano il terreno, l’istituzione di una zona rossa e l’invito delle autorità a restare a casa) ci riportano immediatamente all’oggi e alla pandemia che stiamo vivendo.
Tutti eventi impensabili che hanno segnato il corso della Storia e il nostro modo di guardare il mondo. Eventi che, riletti alla luce di nuovi indizi e dettagli preziosi, permettono di comprendere in modo più chiaro e consapevole anche l’attuale presente segnato dalla pandemia.
Giovanni Ballerini - Redazione Scanner.it
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