27/11/2015
Allo Spazio A, in lungano Benvenuto Cellini 13a, prosegue il nuovo ciclo di incontri ‘Contaminazioni’, nato per sollecitare una riflessione collettiva su Firenze, in questo momento di sue trasformazioni cruciali, nel campo dell’edilizia e dell’urbanistica, ma anche in quello demografico e funzionale. Curato da Riccardo Bruscagli, Laura Andreini e Marco Casamonti, il ciclo di conferenze invita i suoi ospiti ad interrogare l’antico, suscitando al contempo una meditazione su un futuro possibile. Questa settimana, venerdì 27 novembre alle ore 18 (alle 17.30 registrazione), ci sarà il fotografo Aurelio Amendola.
Nel corso della sua lunga carriera, Aurelio Amendola si è dedicato principalmente all’arte contemporanea, immortalando i protagonisti del Novecento, come De Chirico, Lichtenstein, Pomodoro, Schifano e Warhol, per ricordarne solo alcuni.
Tra le numerose monografie dedicate ai maggiori scultori e pittori contemporanei, ricordiamo Marino Marini, Burri, Manzù, Fabbri, Ceroli, Vangi e Kounellis.
Aurelio Amendola è poi noto per le fotografie delle sculture del Rinascimento italiano. Ha documentato l’opera di Jacopo Della Quercia, Michelangelo e Donatello, e illustrato singoli capolavori e monumenti, quali il pulpito pistoiese di Giovanni Pisano, il fregio robbiano dell’Ospedale del Ceppo, sempre a Pistoia, Santa Maria della Spina e il Battistero a Pisa, San Pietro in Vaticano.
Quest’ultimo lavoro, primo di una serie dedicata ai grandi temi dell'arte italiana visitati secondo l'ottica personale del fotografo, presenta una campagna iconografica completamente nuova, calibrata sul "taglio" e sulle esigenze specifiche del progetto: approfittando della rara occasione di un contatto senza vincoli con i monumenti berniniani e, più in generale, con i vari elementi architettonici e scultorei caratterizzanti San Pietro, simbolo di tutta la cristianità, Amendola riesce a
riprenderne gli scorci e i particolari più inaspettati.
Giovanni Ballerini - Redazione Scanner.it
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