Venezia 64, Anteprima di Scanner
Venezia 64, 1° reportage di Scanner dal festival 2007
Venezia 64, 2° reportage di Scanner dal festival 2007
Venezia 64, 3° reportage di Scanner dal festival 2007
Venezia 64, Bilancio di Scanner dal festival 2007
In un festival in cui l’autore è posto in primo piano, il
Leone d’oro alla carriera a Tim Burton ha il sapore dolce
di una scommessa vinta, in un immaginario cinematografico sempre di più saturo
e prevedibile, dando libero sfogo alla fantasia gioiosa degli spettatori in un
rimando anche alle pellicole del maestro Bernardo Bertolucci, presente come nume tutelare di questo
compleanno speciale dedicato ai 75 anni di questa splendida mostra. Il Concorso
ha dato spazio a
Takashi Miike, con Sukiyaki western django, in cui
mette in scena il combattimento di due gruppi rivali,
i clan Taira (Heike) e Minamoto (Genji) durante la
sanguinosa guerra Genpei, punto di confine tra l'età
classica e il Medioevo giapponese. Pellicola di irriverente
gioco ironico, che però non trova una sua dimensione drammatica, rimanendo
imbrigliato nella sua prassi citazionista. Cammeo divertente di Tarantino nel
ruolo di Ringo, che rievoca quelli interpretati
da Clint Eastwood in passato.
Deludente En la ciudad de Sylvia di José Luis Guerin, nell’utilizzare il
linguaggio cinematografico nella sua forma più pura, attraverso piani sequenza
lungi, in una versione intima e ossessiva in cui vive il personaggio alla
ricerca della sua amata, che si risolve in una forma estenuante di autorialità esibita. Help me eros, secondo
lavoro di Lee Kang sheng, attore feticcio
del noto Tsai Ming-liang (
produttore esecutivo e scenografo del film ) racconta di un fallimento
esistenziale che si traduce nella solitudine un corpo che si trascina tra
incontri d’amore e problemi finanziari .Gli scenari
urbani di Lee Kang Sheng si
affidano a un’astrazione disperata, che ha il suo
ispiratore in Ming-liang, creatore in ombra di questa
opera e a sua volta ingombrante presenza nell’espressione artistica manierata
risultante nella sua complessità. Il cinema italiano presenta le sue ultime due
opere nella gara ufficiale; e se da una parte Il dolce e l’amaro di Andrea Porporati è una spenta riproposizione di un
giovane siciliano e nel suo percorso interno a Cosa nostra, nel chiaro intento
di riproporre il tema di mafia nelle sue coordinante classica, non desta
meraviglia neanche il più titolato Vincenzo Marra
con L’ora di punta, che scommette tutto sul protagonista Michele Lastella, totalmente fuori parte e inespressivo fino
all’imbarazzo, nel calarsi nella parte di un uomo vuoto nella sua ascesa e
caduta verso il potere. Difetti maggiori sono il
tratto superficiale di una regia incapace di scartarsi dall’inverosimile, per
cadere clamorosamente nel tonfo della mediocrità. A film visionati, possiamo concludere che la selezione italiana è risultata una delle
più deludenti di questi ultimi anni; e questo ci preoccupa non poco, per il
destino del nostro cinema. Proseguiamo con I'm not There di Todd
Haynes, dove si occupa di Bob Dylan con una singolare operazione. Sei personaggi, ognuno dei quali rappresenta un aspetto diverso
dell'esistenza e della musica di Dylan. Haynes
segue un percorso disgressivo nel mettere in scena la
vita privata e gli slanci musicali del noto artista, per costruire una sinfonia
avant-pop destrutturata e stimolante
nelle sua esplicazione di senso visivo rigenerante. Cate Blanchett nei panni di Dylan, nel suo
periodo più fulgido, potrebbe aggiudicarsi la coppa
Volpi per l’interpretazione femminile. Johnnie To e Wai Ka
Fai tornano in concorso con un dramma d’azione nelle vesti di film a sorpresa.
Mad Detective nasce dalla genialità dei fondatori della MilkyWay,di cui cade quest’anno il
decennale. In Mad detective, la malattia mentale è
rappresentata come punto di vista individuale: chiave di lettura di noi stessi.
Lau Ching Wan nelle vesti del
detective, ha la possibilità di focalizzare gli impulsi che provengono nella
mente di cui osserva, in un film pieno di suspense,
trasmettendo una tensione palpabile, degno del miglior cinema di To. Peter Greenaway ci
suggestiona, con la storia della vita di Rembrandt e
del suo quadro più noto La ronda di notte. Un film dove si racconta il periodo
più tragico della vita del grande pittore fiammingo,
durante il quale l'artista perse la moglie e i tre figli e dipinse su
commissione questa tela che rimane la sua più famosa. Questa volta lo sguardo
del regista britannico diventa una lucida sinfonia dolorosa intrisa di una
composizione scenica folgorante e non rinchiusa nei ridondanti esercizi del passato, apparsi
come moniti della fine del cinema.
Bolso e integralmente sciatto la comparsa di 12 del russo
Nikita Mikhalkov in un rimando a La parola ai giurati, con un giurato, in un processo per
omicidio, che al momento del verdetto cerca di convincere la giuria che il caso
non è così ovvio come appare. Per concludere con il
concorso, ecco l’ultima opera del maestro egiziano Youssef
Chahine, Le chaos, in
un film pieno di passione e musica, ambientato al Cairo nel mostrare le
condizioni di un paese in stallo, tra corruzioni e voglia di liberarsi da un
sistema opprimente. Raggiante ritorno, pieno di calore di un
regista capace di stupire con il senso dello spettacolo nel sangue. Nella settimana della critica curioso l’esordio alla regia
di John August, abituale sceneggiatore delle ultime
opere di Tim Burton con The
nines, sospeso in una dimensione fantastica,
coniugata ad una costruzione narrativa inquietante, nel mostrare un gioco di
maschere dall’intento ironico, per scoperchiare le paure recondite dell’essere
umano. In orizzonti è apparso il nuovo documentario appassionante di Jonathan Demme con Man from plains, è
uno sguardo sia pubblico che privato su di un uomo il
quale senso plurimo di giustizia lo spinge a inseguire, con le sue forze e
speranze la sua visione spirituale, coltivata da una vita, riconciliazione e di
pace. Questo uomo ha il nome dell’ex-presidente americano Jimmy Carter. In
favoriti della vigilia sono il film La Graine et le mulet, The Valley of Elah e Redacted, ma le sorprese non
mancheranno certamente nella serata della premiazione. A conclusione della
manifestazione, il nostro consueto punto riassuntivo sulle tematiche,
i successi e le sorprese di questa Mostra veneziana.
Voto
8